E' la prima ad arrivare sul mercato, ma nemmeno Nissan che la sta lanciando si augura che resti l'unica nel suo genere. Perchè la prima auto elettrica a 7 posti ad essere commercializzata in Italia ha bisogno che altri marchi ne seguano l'esempio. E soprattutto che pubblico e istituzioni comprendano la necessità della svolta a batteria. Il marchio giapponese in realtà è stato il primo a credere alla mobilità elettrica di massa e per confermare il suo ruolo di pioniere (e ora di leader) nel settore - il 25% del mercato delle auto a batteria mondiale infatti è targato Nissan - lancia adesso anche in Italia la versione extra-large della e-NV200, un allestimento che comporta un sovraprezzo di 800 euro rispetto al modello standard e che è stato particolarmente richiesto da alcune categorie professionali. Il prezzo di listino, quindi, parte dai 28.818 euro della versione BUS, per arrivare ai 33.700 della più accurata Evalia, a cui va aggiunto un canone di 89 euro al mese per il noleggio della batteria, che altrimenti si può comprare aggiungendo 5.900 euro.
In entrambi i casi, l'e-NV200 si dimostra perfetto per il trasporto passeggeri e per i servizi shuttle, con i suoi 440 litri di spazio minimo (quando si usano tutti i sedili) del bagagliaio. A questi costi è bene considerare un aggiunta di circa 1.500 euro per l'installazione di una wallbox, in garage o in uno stallo privato, che garantisce tempi di ricarica entro le 4 ore, contro le 10/12 ore di una comune presa da 220 volt. Con il suo utilizzo, inoltre, si ha diritto all'estensione gratuita di garanzia da 5 anni o 100.000 km a 7 anni o 140.000 km. L'autonomia dichiarata è di 167 km e il target di clientela alla quale è rivolta è soprattutto quella delle comunità, delle società che trasportano clienti o turisti (le classiche “navette”) o che si occupano della mobilitazione dei disabili.
«Con questo veicolo completiamo la nostra gamma di veicoli elettrici - ha commentato Bruno Mattucci, ad di Nissan Italia - che è presente oggi in 43 mercati, di cui 31 europei e in quattro continenti. Tra il 2010 e il 2014 abbiamo venduto 190.000 veicoli elettrici in tutto il mondo, di cui solo 61.507 lo scorso anno - ha spiegato Mattucci - seguendo il trend di crescita di un mercato che è solo agli albori».
In Italia, invece, il progresso va a rilento: 1.068 veicoli elettrici venduti nel 2013, 1.460 nel 2014 e 1.370 nei primi 8 mesi del 2015. «I problemi sono due - ha analizzato Mattucci - e si chiamano mancanza di infrastrutture e di sostegno da parte della pubblica amministrazione. L'incentivo medio garantito nei principali mercati europei supera i 5.000 euro, senza contare le agevolazioni nella circolazione». Da noi invece nulla accade e anche la diffusione delle stazioni a ricarica rapida ChaDeMo (lo standard più comune) che sono in grado di ricaricare l'80% della batteria in 30 minuti, non supera le venti unità, mentre in tutta Europa ce ne sono 1.881 attive. Quanto all'ansia da autonomia, il problema non sembra essenziale: «Il 58% dei veicoli europei, sia privati che professionali, percorre meno di 50 km al giorno - ha concluso Mattucci - e il 24% meno di 100 km. Vuol dire che l'e-NV200, con i suoi 167 km di autonomia può soddisfare le esigenze di una gran parte di automobilisti».
La scelta dell'elettrico, peraltro, non è positiva soltanto per chi ha una spiccata coscienza aziendale, ma anche per chi bada al portafoglio. Comparando i costi di gestione dell'e-NV200 con la corrispondente versione diesel, si scopre che ogni anno l'esborso teorico viene abbattuto del 41%, pari a circa 1.500 euro. L'economicità dell'elettricità e l'efficienza del motore fanno la loro parte, tagliando il costo del “carburante” per 100 km da 9 a 4 euro, mentre gli accessi gratuiti nelle ZTL, quelli in alcune zone pedonali e l'ingresso in alcune zone protette con fasce orarie estese, fanno la differenza. Questo è il motivo per cui alcune società di spedizioni come DHL e GLS hanno già scelto i van elettrici Nissan per le loro flotte dedicate alle consegne nei centri storici.