L'occupazione delle grandi imprese ad aprile ha registrato un calo dell'1,9% al lordo della cig (cassa integrazione guadagni) e dello 0,8% al netto della cig, rispetto ad aprile 2009. Lo rende noto l'Istat precisando che su base congiunturale la flessione è stata pari allo 0,1% sia al lordo della cassa che al netto della cassa. Le retribuzioni lorde per ora lavorata nelle grandi imprese ad aprile, invece, rispetto allo stesso mese dello scorso anno, hanno registrato un aumento dello 0,9% (dato grezzo) e una crescita dello 0,5% (dato al netto della stagionalità) rispetto a marzo. «Complessivamente, nei primi quattro mesi del 2010 la variazione media dell'occupazione, rispetto allo stesso periodo del 2009, è stata di -2% al lordo della cig e di -1,4% al netto della cig», continua l'Istat. «Nel mese di aprile 2010 l'indice dell'occupazione alle dipendenze nelle grandi imprese dell'industria ha registrato, al netto della stagionalità, una variazione congiunturale, rispetto al mese precedente, di -0,1% al lordo della cig e di +0,1% al netto della cig. La variazione, nella media degli ultimi tre mesi, rispetto ai tre mesi precedenti, è stata di -0,5% al lordo della cig e nulla al netto della cig", si legga ancora nella nota.«L'occupazione nelle grandi imprese dell'industria ha segnato, in termini tendenziali, una diminuzione del 2,7% al lordo dei dipendenti in cig e un aumento dello 0,2% al netto dei dipendenti in cig. Complessivamente, nei primi quattro mesi del 2010 la variazione dell'occupazione, rispetto allo stesso periodo del 2009, è stata di -2,9% al lordo della cig e di -1,5% al netto della cig», rileva l'Istat.«Ad aprile 2010 l'indice dell'occupazione dipendente (al lordo cig) registra, in termini tendenziali, diminuzioni del 3,2% nel settore delle costruzioni, del 2,9% in quello delle attività manifatturiere e del 2,1% nella produzione di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata. Il settore della fornitura di acqua; reti fognarie, attività di gestione dei rifiuti e risanamento segna una variazione nulla. Tra i comparti delle attività manifatturiere, quelli che registrano i cali tendenziali più marcati sono la fabbricazione di computer, prodotti di elettronica e ottica, apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi (-8,6%), l'industria del legno, della carta e stampa (-6,1%), le industrie tessili, dell'abbigliamento, articoli in pelle e simili (-4,8%)», aggiunge l'Istat.