sabato 28 settembre 2024
Alla fiera di Berlino presentate le ultime novità, dall’intercity cinese che viaggia a 200 km all’ora agli otto convogli sulla linea regionale Brescia-Edolo
Il treno del futuro viaggia a idrogeno. E l’Italia non teme la Cina
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La ferrovia è il pilastro della decarbonizzazione nei trasporti. L’idrogeno il carburante pulito su cui puntare. È il messaggio che arriva da Innotrans 2024, la fiera del trasporto ferroviario, aperta anche ai bus green, dove la “sostenibilità in movimento” non è uno slogan pubblicitario. L’appuntamento berlinese è stato da record con 2.940 espositori giunti da 59 Paesi. Un particolare che non è passato inosservato è che un espositore su tre era asiatico. Come nel trasporto su gomma viene da chiedersi se i costruttori orientali sono pronti a lanciarsi alla conquista del vecchio continente, quesito che troverà risposta solo tra qualche anno perché, per ora, la posizione dei principali player europei è solida, con commesse che a livello Ue garantiscono lavoro ancora per qualche anno e, addirittura, giustificano investimenti non solo in ricerca e sviluppo ma anche in strutture.

Non a caso l’ad di Alstom, Henry Poupard-Lafarge, ha definito l’Expo tedesca come una fotografia di tutto il settore che «è molto dinamico con competitor non solo cinesi ma anche indiani e coreani. Per questo la competizione ha bisogno di regole». Regole che serviranno anche nella guida autonoma dei convogli – prima o poi necessaria vista la fatica a trovare macchinisti – ma anche sulle vetture ad idrogeno che potrebbero cambiare la “meccanica” dei treni in un vicino futuro. Idrogeno come leit motive: non solo nel trasporto regionale ma anche nel comparto InterCity come Pechino insegna. I potenti cinesi di CRRC hanno lanciato a Berlino il loro Cinova H2, il “new energy intelligent icity train” da 200 km all’ora. L’Italia lavora all’idrogeno nostrano, declinato principalmente in quella Hydrogen Valley che sarà tracciata l’anno prossimo dai binari della Brescia-Edolo.

Alstom doterà Trenord di otto convogli (l’accordo quadro ne prevede 14) e ne realizzerà altri due per le Ferrovie del Sud Est. Il treno ad idrogeno, quello a batteria e quello a guida autonoma sono in fase di realizzazione nello stabilimento tedesco di Alstom a Salzgitter. Mezzi per l’Europa in «un mercato che cresce con una media annua del 4,7-5%» spiega il presidente della Regione Europa di Alstom, Gian Luca Erbacci e dove l’Italia dà grande soddisfazione perché «è al centro degli investimenti nel trasporto pubblico». In generale, aggiunge, «vanno bene Spagna, Regno Unito, Paesi scandinavi e quelli dell’Est. Abbiamo tutte le tecnologie e l’applicazione passa dal tipo di missione e da quanto i singoli Paesi vogliano elettrificare». Sul tema andrebbe fatta una profonda riflessione sui numeri delle ferrovie non elettrificate: nel Nord America sono il 99,20%, nel Sud America il 92,5%, in Africa l’87,56%, in Europa il 47,61% e nell’area Asia e Pacifico il 46,79%. Insomma ci sarebbe molto da fare e spazio per i concorrenti. Tema quest’ultimo su cui Erbacci taglia corto: «Amiamo la concorrenza che sviluppa l’ingegno. I concorrenti faranno progressi? Noi molto di più». E i cinesi? «Vendono nel loro Paese, le norme sono assai diverse» conclude il manager dell’Alstom.

Il settore ferroviario in Italia rappresenta «una filiera tecnologica da 6,4 miliardi di fatturato nel 2023, di cui il 23% destinato all’export, con oltre 20mila addetti diretti» sottolinea il presidente Assifer, Michele Viale che è anche ad di Alstom Ferroviaria. Un mercato, aggiunge, che andrà bene, grazie all’aiuto del Pnrr, sino al 2027-28 e che resterà dinamico anche successivamente grazie agli investimenti di Rfi. Poi «ci sarà contrazione del materiale rotabile e andrà valutata la possibilità di export» prosegue Viale. In Italia Alstom ha un piano di investimenti consistente: 63 milioni in 3 anni con due progetti di nuovi fabbricati a Savigliano e Vado e l’ampliamento di Nola.

Il Belpaese alla fiera di Berlino ha dimostrato tutta la sua capacità innovativa. Il gruppo Lucchini RS ha presentato il rapporto di sostenibilità con investimenti per 32 milioni destinati all’efficientamento degli impianti. E Smartser, la sala montata intelligente che abbatte i costi di manutenzione e migliora la sicurezza sulla base dei dati di esercizio. Troverà impiego, prima al mondo, sulla metro di Brescia. Mermec ha annunciato il completamento del closing per l’acquisizione delle attività di segnalamento delle principali linee in Francia e dei business di segnalamento in Germania e nel Regno Unito di Hitachi Rail e Corea. L’ad di Fs Stefano Antonio Donnarumma, oltre a presentare il nuovo Frecciarossa – sempre realizzato da Hitachi – facendo il punto su modernizzazione e sviluppo delle infrastrutture ha assicurato che «il dubbio sulla realizzazione delle opere del Pnrr non si pone», assicurando che «siamo già a quota 10 miliardi sui 25 totali», Arenaways, infine ha svelavato la livrea dei nuovi convogli che dal prossimo 7 gennaio riapriranno al servizio passeggeri la linea Cuneo-Saluzzo-Savigliano: una svolta epocale, con un privato che scenderà sui binari del trasporto regionale.

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