L'industria farmaceutica cerca personale - Archivio
Il settore farmaceutico italiano si colloca al secondo posto nel mercato europeo (dopo la Germania) e ha visto una crescita, tra il 2015 e il 2019, del 21%. Questo si traduce, naturalmente, in un aumento di richieste (+12%) per chi si occupa della manutenzione e dell’aggiornamento continuo degli impianti chimico-farmaceutici.
«Negli ultimi anni – spiega Davide Boati, Executive Director di Hunters, marchio di Hunters Group, società di ricerca e selezione di personale qualificato – è cambiato il concetto stesso di manutenzione. Oggi rappresenta un vero e proprio investimento strategico e non più un servizio erogato alla catena di produzione. I moderni sistemi di Maintenance svolgono ruoli sempre più complessi, integrando la raccolta di informazioni specifiche, suddivise per apparecchiatura e siti produttivi, alla generazione di analisi sui tipi di guasti e sugli interventi effettuati, che possono essere di natura correttiva, programmata o preventiva».
Il ruolo del manutentore (meccatronico, elettrico o meccanico) è sempre più richiesto nel mercato del lavoro e rappresenta un professionista fondamentale all'interno di organizzazioni aziendali di produzione farmaceutica perché è in grado di assicurare quotidianamente il corretto funzionamento dei macchinari.
«Si tratta – Boati – di un professionista molto ricercato dalle aziende che operano in ambito pharma perché saper individuare un guasto e ripararlo nel minor tempo possibile, minimizzando i tempi di inattività, o mantenere gli impianti in condizioni di sicurezza ed efficienza permette infatti all'azienda di risparmiare ingenti risorse. Il manutentore si occupa, in altre parole, della cura delle apparecchiature per evitare i problemi prima ancora che si presentino. Interviene, inoltre, quando si verifica un malfunzionamento ed esegue le opportune riparazioni e/o sostituzioni. Un ruolo chiave, quindi, per le quali le aziende sono disposte ad offrire retribuzioni molto interessanti: da 30mila a 35mila euro per chi ha fino a cinque anni di esperienza o da 40mila a 45mila euro per chi ha, invece, oltre dieci anni di esperienza».
La continua evoluzione e crescente automazione dei macchinari industriali, con la diffusione di impianti a controllo numerico computerizzato (Cnc) e robotizzati, comporta un ampliamento delle competenze richieste al manutentore: oltre alle conoscenze meccaniche ed elettriche, diventano sempre più importanti competenze in elettrotecnica e meccatronica.
Anche gli strumenti di lavoro si evolvono: insieme agli utensili manuali per la manutenzione meccanica si utilizzano sempre più spesso strumentazioni informatiche complesse, soprattutto nella fase di analisi e diagnosi dei guasti.
Hunters Group, al momento attiva nel supporto alle aziende farmaceutiche, ricerca quindi i seguenti profili in ambito chimico-farmaceutico:
· Manutentore meccatronico con competenza in ambienti sterili;
· Manutentore elettrico con certificazione su rischio elettrico;
· Manutentore elettromeccanico per lavoro su turni;
· Field Service Engineer in ambito ottico;
· Instrumental operator per interventi di calibrazione e manutenzione strumentazione.