mercoledì 2 aprile 2025
Crédit Agricole ha ottenuto dalla Bce l'ok a salire fino al 19% dello stesso Banco Bpm: "Ma non lanceremo un'Opa". Superato dal Banco il 50% di Anima: ora ha il controllo della sgr
Dalla Consob via libera all'Ops di Unicredit su Banco Bpm
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Mentre sale la tensione in vista delle assemblee di Mps e di Generali del 17 e del 24 aprile, arrivano novità sia sul fronte dell’offerta di pubblico scambio di Unicredit su Banco Bpm che sulle mosse di Crédit Agricole sullo stesso Banco. La Consob ha approvato infatti il documento di offerta relativo all'ops di Unicredit su Banco Bpm, il cui periodo di adesione è fissato dal 28 aprile al 23 giugno. Per ciascuna azione di Bpm portata in adesione all'offerta pubblica di scambio, Unicredit riconoscerà un corrispettivo unitario rappresentato da n. 0,175 azioni ordinarie di UniCredit di nuova emissione, prive del valore nominale, aventi godimento regolare e le stesse caratteristiche delle azioni ordinarie di Unicredit già in circolazione alla data di emissione. UniCredit non prevede inoltre "un impatto significativo" da eventuali "misure correttive" da parte dell'Antitrust in relazione all'operazione su Banco Bpm, "in considerazione delle limitate concrete sovrapposizioni fra i due gruppi”.

Unicredit nel documento d'offerta su Banco Bpm ribadisce che l'ops "è autonoma e indipendente dall'investimento nel capitale sociale di Commerzbank e da qualsiasi eventuale sviluppo che dovesse registrarsi nei mesi a seguire". L'istituto di Piazza Gae Aulenti è stato autorizzato dalla Banca centrale europea a salire fino al 29,9% dell'istituto tedesco. Attualmente Unicredit detiene il 28%, di cui il 18,5% in strumenti: per trasformarli in azioni è atteso il via libera dell'antitrust tedesco. Parallelamente, la Bce ha dato il via libera a Crédit Agricole a superare la soglia del 10% del capitale dello stesso Banco Bpm e a salire fino al 19,9%, convertendo gli strumenti derivati che ha in portafoglio previo via libera da parte di Bankitalia. L'istituto francese ribadisce che l'aumento della quota "è coerente con la sua strategia di investitore a lungo termine e partner di Banco Bpm" e che non intende "lanciare un'offerta pubblica".

Il risiko bancario intanto avanza, siamo agli intrecci: il 24 aprile si terrà l'Assemblea degli azionisti di Generali per la nomina del nuovo cda. Negli ambienti finanziari ci si chiede quali saranno le mosse dell’ad di Unicredit, Andrea Orcel, che ha tre opzioni sul tavolo, contando almeno sul 5% di Generali: sostenere la lista proposta da Mediobanca, appoggiare il fronte guidato da Caltagirone oppure optare per Assogestioni. Unicredit potrebbe essere tentata proprio da quest'ultima carta, una posizione che avrebbe il pregio di non scoprire le carte e godersi una neutralità benevola da parte di tutti gli attori in campo.

Nel frattempo, il 17 aprile l’assemblea di Mps è chiamata ad approvare l'aumento di capitale per l'offerta pubblica di scambio su Mediobanca. Entro fine giugno la Bce dovrebbe autorizzare l'ops del Monte dei Paschi. Nel frattempo, Banco Bpm con l'opa ha superato il 50% di Anima, conquistando il controllo di diritto della società di gestione del risparmio. Una volta chiusa l'opa, a Piazza Meda farà capo una quota di Mps del 9% (il 5% detenuto direttamente, il 4% con Anima) che potrebbe rivelarsi decisiva per i destini dell'offerta del Monte su Mediobanca.

Il mercato si aspetta che i voti di Banco Bpm si uniscano a quelli del Mef, di Caltagirone e di Delfin, assicurando all'operazione, ben vista dal governo, l'appoggio del 40% del capitale, quota che potrebbe bastare a respingere l'eventuale contrarietà degli investitori istituzionali (il proxy advisor Iss l'ha bocciata). Dopodiché il ceo di Mps, Luigi Lovaglio, prevede di ricevere il via libera delle authority entro la fine di giugno e di chiudere a luglio l'operazione. In attesa di vedere se Generali avrà in Mès, Delfin e Caltagirone un nucleo di azionisti forti con il 30% del capitale, gli assetti del Leone potrebbero essere già scossi all’assemblea del 24 aprile, quando i soci nomineranno il nuovo cda. Gli intrecci, evidentemente, non mancano.

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