L’obiettivo è valutare le performance degli autobus alimentati a HVO rispetto ai mezzi a diesel, confrontando le due soluzioni in condizioni di operatività analoghe - Imagoeconomica
Test di sostenibilità per i vettori di autobus a lunga percorrenza. Negli ultimi giorni Flixbus ed Itabus hanno annunciato l’utilizzo e la sperimentazione del gasolio bio, conosciuto come HVO. Un prodotto frutto della lavorazione di scarti, pertanto oltre che sostenibile pure inseribile nel discorso circolarità.
Itabus ha “sposato” il biocarburante diesel HVOlution di Enilive.
Si tratta di un nuovo accordo che consolida la collaborazione tra Enilive, la società di Eni dedicata ai servizi e prodotti per la mobilità e Itabus. L’intesa segue quella sottoscritta nel 2021 ed ha ha l’obiettivo di sviluppare l’impegno per una mobilità più sostenibile. Prevede il rifornimento dei 100 bus Itabus con HVOlution, il biocarburante diesel di Enilive al 100% da materie prime rinnovabili e prodotto nelle bioraffinerie Enilive di Venezia e Gela prevalentemente da scarti quali oli esausti da cucina e i grassi animali, e da residui provenienti dall’industria agroalimentare.
Secondo Giovanni Maffei, capo del commerciale e del marketing di Enilive “tenuto conto dell’intera filiera del prodotto, che comprende principalmente l’utilizzo di rifiuti e scarti in un’ottica di economia circolare, questo biocarburante diesel contribuisce alla riduzione delle emissioni rispetto al prodotto fossile di riferimento e non richiede modifiche alle infrastrutture”. Per Francesco Fiore, Ad di Itabus, “La partnership con Enilive prosegue perché abbiamo gli stessi obiettivi e la stessa visione di intenti. Lavoriamo costantemente per adottare soluzioni che possano contribuire alla riduzione delle emissioni e l’impatto ambientale”.
HVO che viene testato da Flixbus. L’obiettivo è valutare le performance degli autobus alimentati a HVO rispetto ai mezzi a diesel, confrontando le due soluzioni in condizioni di operatività analoghe. Sono state selezionate cinque coppie di autobus operativi su altrettante linee in Italia: ogni coppia è formata da un autobus alimentato a HVO e uno alimentato a gasolio tradizionale. Il test prevede l’impiego di dispositivi di telemetria per raccogliere e confrontare i dati relativi al consumo per ciascuna coppia di autobus. Anche in questo caso l’HVO è fornito da Enilive che ritiene che il suo utilizzo permetta di abbattere fino al 90% le emissioni di CO2 lungo l’intera filiera logistica e produttiva rispetto al mix fossile di riferimento. Al momento, sulle coppie di autobus coinvolte nel test si rileva un sostanziale pareggio nei consumi tra i due tipi di carburante. I risultati del test aiuteranno FlixBus a valutare con le sue aziende partner un’applicazione di HVOlution su erga scala. Per Andrea Incondi, Managing Director di FlixBus Italia, “Sperimentare e confrontare fra loro soluzioni diverse in modo costante, osservandone da vicino il funzionamento e valutandone i benefici sul lungo periodo, ci consente di comprendere al meglio la transizione del settore verso forme di mobilità a minore impatto”.