Gli Stati Uniti continuano l'escalation della propria guerra commerciale, con Washington che minaccia di imporre nuove tariffe su altri 200 miliardi di dollari di beni cinesi. Il presidente Usa, Donald Trump, ha ordinato al dipartimento del Commercio di "iniziare il processo di imposizione di tariffe del 10% su ulteriori 200 miliardi di dollari di importazioni cinesi", ha detto il rappresentante del commercio americano Robert Lighthizer, accusando Pechino di aver imposto tariffe doganali "senza alcuna base legale o giustificazione internazionale". Funzionari statunitensi valuteranno a fine agosto una lista di prodotti mirati su cui imporre i dazi e dalla Casa Bianca hanno fatto sapere che ci vorranno circa due mesi per finalizzare le eventuali tariffe, che arriverebbero con il via libera finale del presidente. L'obiettivo finale è quello di arrivare a dazi sul 40% delle importazioni cinesi, la stessa percentuale di merci statunitensi colpite dalle rappresaglie di Pechino. Questi nuovi dazi, se confermati nelle prossime settimane, andrebbero dunque ad aggiungersi alle tariffe del 25 per cento imposte da Washington su 34 miliardi di importazioni cinesi entrate in vigore venerdì scorso. Affondo al quale subito dopo la Cina ha risposto tassando 545 prodotti americani, quasi tutti agricoli.
Non si è fatta attendere la risposta di Pechino. "Il comportamento degli Stati Uniti sta danneggiando la Cina, ferendo il mondo e facendo del male agli stessi Usa" ha detto il ministero del Commercio. Pechino ha definito "assolutamente inaccettabile" la nuova minaccia di Washington e ha promesso ulteriori contromisure. "Al fine di salvaguardare gli interessi fondamentali del Paese e gli interessi fondamentali della popolazione, il governo cinese come sempre non avrà altra scelta che adottare le necessarie contromisure", ha detto la Cina. Pechino ha chiarito che "immediatamente" farà ricorso contro il comportamento "unilateralista" di Washington presso l'Organizzazione Mondiale del Commercio (Wto). Le Borse asiatiche accusano il colpo della presentazione della nuova lista di dazi. Shanghai chiude a -1,8%, Tokyo -1,2% Gli effetti negativi si fanno sentire anche in Europa. Milano maglia nera (-1,5%), Londra cede l'1,2%.
Se i dazi precedentemente imposti dagli americani riguardavano quasi esclusivamente prodotti industriali, giustificati anche con una guerra dei brevetti, il nuovo elenco mira a tassare il mercato alimentare: comprenderebbe frutti di mare, verdura, frutta, cereali. Ma anche tabacco e altri beni di largo comsumo come valigie penumatici, mobili, abbigliamento e arredamento. Prodotti insomma usati dalla stragrande maggioranza della popolazione americana. Reazioni di sconcerto anche negli Usa da parte repubblicana. Ma Trump non è intenzionato a mollare la presa. Da tempo ha minacciato di voler tassare i prodotti cinesi per un totale di 550 miliardi, anche a costo di mettere a rischio l'economia americana che invece in questo momento vola alto. Trump infatti ritiene il deficit commerciale con la Cina (375 miliardi che lui vuol portare a 200) sia penalizzante per gli Stati Uniti.