martedì 10 marzo 2020
Le Borse europee non riescono a risalire dopo il lunedì nero. Piazza Affari giù del 3,2%
Fallisce il rimbalzo, Milano scende ai minimi da dicembre 2016
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Dopo il lunedì nero le Borse europee e americane hanno fallito il rimbalzo. Sembrava la giornata giusta per una risalita. Le Borse asiatiche avevano chiuso in crescita: i listini cinesi di Shanghai e Shenzhen hanno guadagnato l’1,8 e il 2,4% (lunedì avevano perso il 3 e il 3,79%), Hong Kong ha fatto +1,8% e Tokyo ha chiuso con un +0,8%. Soprattutto, il prezzo del petrolio, il cui crollo aveva scatenato il panico, sta risalendo: il Wti americano e il Brent europeo hanno prima guadagnato più del 7% per poi frenare e salire di circa il 6%. La quotazione del barile americano Wti è ora sui 33 dollari, quella del Brent europeo a 36 dollari. Sono valori ancora lontani dai 45 dollari della settimana scorsa ma sono comunque in risalita dopo essersi avvicinati alla soglia psicologica dei 30 dollari al barile.

Anche l’apertura delle Borse europee era stata molto positiva, con rialzi attorno al 3%. Con il passare delle ore i listini hanno frenato per poi passare in negativo nelle ultime ore di scambi. Milano ha finito con il perdere un altro 3,2% e scendere sotto i 18mila punti per la prima volta dal dicembre del 2016. Tra i titoli più in difficoltà Atlantia (8,1%), Mediobanca e Poste (entrambi -6.,9%), Male, ma con cali più contenuti, anche Francoforte e Parigi (rispettivamente -1,5% e -1,4%) mentre Londra è riuscita a rimanere in positivo, chiudendo con +0,2%.

Lo spread tra i Btp italiani e i Bund tedeschi si è mosso attorno ai 21 punti, con il rendimento dei titoli di Stato decennali italiani che è all’1,32%.

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