Una rappresentazione grafica dei bitcoin e delle altre criptovalute più diffuse - Reuters
Tether Operations Limited non ha fatto molto per rassicurare gli investitori. È una società basata nel paradiso fiscale delle Isole Vergini e controllata attraverso un intreccio di società offshore tra Hong Kong e il Delaware. La capogruppo si chiama iFinex e ha trascorsi problematici. Il procuratore di New York la accusa di avere mosso denaro tra le sue controllate per nascondere una perdita da 850 milioni di dollari dovuta ai legami con una banca ombra chiamata Crypto Capital (la decisione è attesa nelle prossime settimane). Nel 2016 la sua piattaforma Bitfinex si è vista “rubare” 120mila bitcoin e ha risarcito gli investitori con azioni o altri token. Tra i fondatori di iFinex e Tether c’è il direttore finanziario italiano Giancarlo Devasini, medico pioniere delle criptovalute che in patria ha fatto parlare di sé solo nel 1996, quando una sua azienda ha ammesso di avere venduto mille copie di software Microsoft piratate.
Sul suo sito, Tether ha una pagina dedicata alla “trasparenza” in cui pubblica l’ammontare delle riserve che dovrebbero garantire i tether. I numeri pubblicati, ovviamente, tornano. Ma l’ultima certificazione esterna delle cifre risale al 2018, quando i tether in circolazione erano un decimo di quelli attuali. A novembre del 2018 la società ha anche pubblicato una certificazione contabile presso la Deltec Bank delle Bahamas. Dopo nulla. E prima dell’inizio questo grande exploit, l’azienda ha modificato i dettagli di come sono composte le sue riserve: non solo dollari o altre monete reali, ma anche «altre attività o crediti concessi da Tether a terzi, che possono includere anche società affiliate».
Presto Tether potrebbe essere costretta a essere più chiara. Alle indagini del procuratore di New York si aggiungela legge proposta negli Stati Uniti da tre deputati democratici: vogliono obbligare chi emette stable coin di offrire garanzie bancarie precise e aggiornate, depositando il denaro a riserva presso la Federal Reserve. Per il tether e i suoi simili l’America sta preparando un pericoloso bagno di realtà molto pericoloso anche per i record del bitcoin.