mercoledì 25 marzo 2020
Originario di Lerici, 76 anni, il prete della diocesi di La Spezia portato via in una casa di riposo dal coronavirus era celebre per la sua profonda conoscenza della lingua di Cicerone
Don Piergiovanni Devoto

Don Piergiovanni Devoto

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Sino allo scorso anno don Piergiovanni Devoto aveva continuato a tenere corsi di latino. Da esperto e appassionato latinista, uno dei pochi forse a parlare ancora in modo corretto e corrente la lingua di Cicerone, non si rassegnava al fatto che sempre meno persone la studiassero. Poi la malattia lo aveva costretto al ricovero in una casa di riposo della provincia della Spezia, e il Covid-19, purtroppo, ha fatto il resto. Nato a Lerici nel 1944, don Devoto era stato ordinato sacerdote nel 1981. La sua era stata dunque una vocazione adulta, maturata quando già era docente di materie letterarie prima al liceo scientifico e poi al classico, alla Spezia. Era rigoroso e persino pedante nel ruolo di docente, tanto quanto dolce e convincente nel lavoro pastorale. Parroco in varie parrocchie, dall’alta Val di Vara alla periferia spezzina, non aveva però mai trascurato i suoi studi, insegnando sino all’ultimo teologia dogmatica all’Istituto di scienze religiose della diocesi di La Spezia-Sarzana-Brugnato. Organizzava viaggi, sempre molto partecipati, in diversi paesi: per lui conoscere il mondo voleva dire conoscere la fede.

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