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Il logo dei podcast su Carlo Acutis realizzati da Avvenire insieme all'Arcidiocesi di Milano
Tra Milano e Assisi, decine di testimoni conservano, a distanza di quasi vent’anni dalla sua scomparsa, la propria memoria di Carlo Acutis. Sono amici, docenti, parenti e pellegrini che lo hanno conosciuto quando era in vita o che lo incontrano oggi nelle sue frasi o nei ricordi dei familiari. “Carlo. Sui passi di Acutis” è il podcast di Avvenire, realizzato in collaborazione con l’Arcidiocesi di Milano, che raccoglie le loro voci per raccontare chi fosse Carlo, al di là del suo volto iconografico di “santo dell’Internet”. Saranno quattro puntate in uscita lungo tutto aprile, che culmineranno a fine mese in occasione della canonizzazione di Acutis, prevista a Roma durante il Giubileo degli adolescenti (domenica 27 aprile). Il primo episodio è già disponibile sul sito di Avvenire e sulle principali piattaforme di streaming.
Come forse non era mai stato fatto prima per Acutis, in un lavoro lungo mesi, Avvenire ha cercato di incontrare tutte le persone care a Carlo nelle due città in cui ha vissuto gli anni dell’infanzia e dell’adolescenza: Milano e Assisi. Sulla falsariga di ciò che è stato fatto da chi ha curato il processo di beatificazione e canonizzazione, si è cercato di ricostruire il volto di Carlo Acutis, incontrando dal vivo i testimoni e sbrogliando la matassa dei loro ricordi che, dopo decenni, ci restituiscono nella combinazione dei loro differenti punti di osservazione il profilo di un ragazzo “vero”, vivo. Per i suoi amici milanesi, Carlo era il compagno di decine di pomeriggi trascorsi tra film a noleggio e videogiochi. Ma anche l’appassionato di informatica che studiava programmazione da testi universitari. E l’amico con cui parlare, ovviamente, di fede. Per i suoi docenti, invece, non era sempre uno studente modello ma mostrava comunque un’intelligenza spiccata. E, per conoscerla a fondo, Avvenire ha anche esplorato la memoria del suo computer, leggendo i suoi temi, le sue lettere e le sue poesie. Che forse tradiscono – più di ogni altro scritto – la tensione spirituale di Carlo.
Così, indagando il suo volto umano, si è cercato di rispondere a una sola domanda: perché Carlo Acutis è santo? Alcuni indizi li ha offerti Assisi dove, nel Santuario della Spogliazione, è custodito il suo corpo e dove milioni di pellegrini, provenienti da ogni parte del mondo, convergono ormai da tempo. Parlando con loro e con chi gestisce i flussi, Avvenire ha esplorato le radici di una fama di santità senza precedenti. Ma, soprattutto, nella città di san Francesco è stata ascoltata la madre, Antonia Salzano, che ha aggiunto al quadro tutti gli elementi necessari per riunire in un unico volto il “Carlo figlio” e il “Carlo santo”. Sono state percorse centinaia di chilometri da Bernaga, in provincia di Lecco, dove Carlo ha ricevuto la prima Comunione, a Vallo della Lucania, in provincia di Salerno, dove si trova il santuario in cui pregava nei viaggi al Sud con la famiglia.
Sono state incontrate decine di testimoni e registrate ore di interviste su tutta la vita di Carlo Acutis: dalla nascita fino alla morte, repentina, all’ospedale San Gerardo di Monza. Anche per questo, il viaggio si è concluso sul tavolo di chi ha curato i processi di beatificazione e canonizzazione di Carlo Acutis: monsignor Ennio Apeciti e Nicola Gori. Che, dopo aver collezionato complessivamente dodici anni di lavoro sul santo, hanno aiutato Avvenire a mettere in ordine tutti i frammenti raccolti. Al podcast si accompagnano anche quattro pagine monografiche, in uscita ogni domenica su Avvenire (la prima è stata pubblicata domenica 6 aprile), e un mini-documentario video che sarà disponibile sui canali dell’Arcidiocesi di Milano.