martedì 12 maggio 2015
​Papa Francesco celebra la Messa di apertura dell'Assemblea generale di Caritas Internationalis dedicata all'ambiente e alla difesa della dignità umana, presentata stamani.
Il messaggio di Papa Francesco all'Expo: custodi e non padroni della terra
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Oggi pomeriggio, alle 17.30, Papa Francesco presiederà nella Basilica Vaticana la Messa per l’apertura della ventesima Assemblea generale di Caritas Internationalis che si svolgerà sul tema “Una sola famiglia umana: prendersi cura del Creato". Al centro dell’attenzione dei lavori dell’organismo sarà la questione del cambiamento climatico con le sue conseguenze, in particolare sulle popolazioni più povere del pianeta. Il tema ambientale è profondamente legato alla crescita delle disuguaglianze, l'altro punto focale che sarà affrontato. Lo sfruttamento della terra sempre più crea ricchezza per pochi e rende più misera l'esistenza di molti, non solo da punti di vista economico ma anche delle condizioni di vita complessiva nelle quali sono costretti a vivere. "per noi non solo è un problema il riscaldamento del pianeta, ma anche avere giustizia per il creato, difendere la dignità umana, e sostenere i popoli per proteggere la creazione", ha infatti spiegato . "Non abbassiamo la guardia sulle povertà spirituali", ha ammonito il cardinal Oscar Rodriguez Maradiaga, presidente di Caritas Internationalis nonchè coordinatore del C9, il gruppo dei 9 cardinali che aiutano il Papa nella riforma della Curia romana, intervenendo stamani alla presentazione dell'appuntamento. Il porporato onduregno ha anche ricordato i continui moniti del Papa sul fatto che "non siamo una Ong". La crescita delle disuguaglianze "è all'origine di molti problemi quando le persone non hanno più lavoro - ha osservato Michel Roy, segretario generale di Caritas Internationalis - questo è il risultato di una politica che fa sì che i ricchi diventino più ricchi e i poveri più poveri. Crea frustrazioni terribili che portano sulla strada della violenza, al conflitto, alla guerra. Questa è una preoccupazione maggiore". "Che tipo di umanità vogliamo? Che tipo di sviluppo umano vogliamo?", chiede Michel Roy. "Siamo sicuri che il cammino attuale non sia quello giusto. Parleremo di una sfida che ci pone il Papa: di aiutarlo a costruire una Chiesa povera per i poveri, per far sì che le comunità cristiane siano più aperte, più vicine, più impegnate con i fratelli e le sorelle vittime della povertà". A sua volta padre Gustavo Gutierrez, peruviano, da molti considerato fondatore della teologia della liberazione, ha osservato: "siamo nell'epoca post socialista, post capitalista, post industriale. Alle persone piace dire che siamo nell'epoca post, ma non siamo nel post povertà". "L'anno 2015 è un anno molto importante per il mondo - ha aggiunto Oscar Rodriguez Maradiaga -. Aspettiamo con speranza la prossima enciclica di papa Francesco sugli aspetti etici dell'ecologia, c'è l'importante vertice di Parigi su tutto quello che riguarda il mutamento climatico, aspettiamo anche il rilancio degli obiettivi del millennio, che riguardano lo sviluppo, e come come Caritas cerchiamo di mettere in campo tutto quello che può servire per questi aspetti".
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