Migranti soccorsi dalla Mare Jonio
La Mare Jonio, la nave di Mediterranea Saving Humans, ha subito un atto ostile da parte della guardia costiera libica mentre stava aiutando un barcone di migranti in difficoltà. I libici avrebbero aperto il fuoco prima per avvertimento e poi verso i gommoni che stavano mettendo in salvo i naufraghi.
"Una motovedetta della cosiddetta guardia costiera libica – ha denunciato la ong su X - è intervenuta violentemente proprio mentre la Mare Jonio stava soccorrendo un'imbarcazione in pericolo in acque internazionali". "I miliziani libici – ha proseguito la ong, nell'immediatezza dei fatti - hanno sparato colpi d'arma da fuoco in acqua e in aria, creando il panico e provocando la caduta in acqua di diverse persone. Il team della Mare Jonio sta recuperando e proteggendo i naufraghi. Chiediamo che il Governo italiano intervenga subito per fermare i comportamenti violenti, pericolosi e criminali della cosiddetta guardia costiera libica".
Il capomissione a bordo Denny Castiglione ha raccontato così l'episodio. "Ci siamo recati verso l'imbarcazione su segnalazione di Alarm Phone - ha spiegato in un video pubblicato su X -. Mentre stavamo distribuendo i giubbotti di salvataggio sono arrivati i libici con fare minaccioso e hanno iniziato a sparare. Prima in aria, poi verso i nostri gommoni, che sono stati sfiorati dai colpi. Molti migranti si sono gettati in acqua, mentre altri - forse provenienti da un soccorso precedente - venivano frustati a prua della motovedetta o buttati in mare dagli stessi miliziani. Sono stati momenti drammatici, non sappiamo se ci sono stati dispersi perché l'operazione, già di per sé complicata, è stata resa ancora più difficile dall'azione scellerata dei libici. Noi abbiamo tratto in salvo 58 persone".
L’imbarcazione, che batte bandiera italiana, era salpata mercoledì sera dal porto di Siracusa, dirigendosi verso il Mediterraneo centrale per la sua sedicesima missione di monitoraggio e soccorso in mare. Pochi giorni fa si era conclusa la Missione 15 con lo sbarco a Pozzallo di 113 naufraghi soccorsi nella notte tra il 23 e il 24 marzo in due distinte operazioni, a cui si aggiungono le 59 persone portate in salvo con la Guardia Costiera italiana.
Il ritorno in acqua della Mare Jonio era stato annunciato un mese fa da Luca Casarini, a Ragusa, a margine del processo che lo vede imputato per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina insieme ad altri 5 membri del team di Mediterranea. L’11 settembre 2020 la Mare Jonio aveva sbarcato a Pozzallo 27 migranti prelevati dalla petroliera Maersk Etienne, ferma in rada a Malta da 38 giorni. Un’operazione umanitaria, secondo Casarini. Un’azione eseguita per profitto, secondo i pm.