
La scena dell'assalto sull'Aurelia - Ansa
A Livorno e in tutta la Toscana è in corso una massiccia caccia all’uomo dopo l’assalto di venerdì sera a due furgoni portavalori sulla variante Aurelia, vicino a San Vincenzo. La banda di nove rapinatori, che ha sparato con armi pesanti e ha usato esplosivo per aprire uno dei mezzi, è fuggita con un bottino di vari milioni di euro. I soldi delle pensioni che dovevano essere distribuiti in questi giorni. I malviventi sono fuggiti in direzione sud a bordo di tre vetture di grossa cilindrata, facendo perdere le loro tracce. Da alcuni video, in cui si vedono i momenti concitati dell’assalto, è facile capire che si tratta di italiani: si sono udite nettamente frasi secche come “Vai, vai” e “Ci siamo tutti?”. E poi quell’espressione tipica dialettale: “Aiò”, che lascia pochi dubbi sull’origine sarda di almeno uno dei banditi.
Il commando si è mosso rapidamente e in modo coordinato, coprendosi la fuga con l’incendio di alcuni mezzi sulla carreggiata. Posti di controllo e posti di blocco sono stati attivati su tutte le direttrici possibili, anche verso l'interno, in strade provinciali dell'entroterra. I banditi hanno percorso l'Aurelia in direzione di Venturina e Grosseto a tutta velocità ma a un certo punto potrebbero essere usciti a uno svincolo per raggiungere altri punti dove abbandonare i mezzi “sporchi” e trasferirsi su auto "pulite".
L’assalto di ieri è già il quarto del genere nel 2025. Appena due giorni fa, il 27 marzo, un furgone della Cosmopol è stato sorpreso dai banditi sulla statale 655 all'altezza di Candela nel Foggiano, ai confini con la Basilicata. Proprio la Puglia è particolarmente colpita dal fenomeno: strade poco frequentate e luoghi isolati ne fanno il teatro ideale per questi moderni “assalti alla diligenza”. I plichi contenenti denaro sono stati portati tutti via dal commando che ha esploso diversi colpi di arma da fuoco a scopo intimidatorio, bloccando un autobus di linea ed un tir per fermare il traffico durante il blitz. Anche in questo caso il gruppo ha utilizzato esplosivo per aprire il portavalori e portar via il denaro. Illesi ma sotto choc i due vigilantes.
Il 13 marzo c’è stato un “colpo” anche in Sardegna, altra regione preferita – con le sue strade dove anche per ore non passa anima viva – da queste bande specializzate. Sette colpi di fucile calibro 12 sono stati sparati in direzione di un mezzo della Mondialpol sulla strada provinciale 24 tra i comuni di Lodè e Torpè, nel Nuorese. Portati via poco meno di 100 mila euro, ma ai criminali per una volta è andata male: ha funzionato il dispositivo di sicurezza che ha macchiato le banconote, rendendole inutilizzabili. Il 28 giugno 2024, a Sassari, era stato invece assaltato nientemeno che il caveau della Mondialpol, con tanto di escavatore meccanico. I banditi, in tuta mimetica e passamontagna, non avevano esitato a sparare raffiche di kalashnikov contro i carabinieri intervenuti.
Il 2025 si era aperto con il botto, letteralmente, sempre in Puglia: il 2 gennaio un furgone della Battistolli – la stessa presa di mira a Livorno – è stato sventrato con una ruspa, dopo esser stato bloccato sulla statale 89 tra San Nicandro Garganico e Apricena, nel Foggiano. Tra colpi di fucile e chiodi sulla carreggiata la rapina è riuscita, con le 3 guardie giurate impotenti di fronte agli otto assalitori armati fino ai denti.
Dopo l’azione di Livorno l’allarme è alto, anche perché avvenuto tra le 18 e le 19, in una zona trafficata, senza scrupoli per gli automobilisti di passaggio. Anche stavolta non ci sono stati feriti, ma la strada trasformata in Far West espone a rischi sempre più alti e frequenti.