Sono tanti, e diversi, gli eventi che hanno visto le donne protagoniste in questa giornata di sabato dedicata alla condanna della violenza sulle donne: mostre, inaugurazioni, convegni. Per la prima volta nella storia del Paese, però, in questo 25 novembre l’Aula di Montecitorio ha aperto le sue porte soltanto alle donne. È accaduto stamani, alle 11.30: #InQuantoDonna è il titolo dell’evento voluto dalla presidente della Camera, Laura Boldrini. Per l’occasione, non solo l’Aula, ma anche le altre sale della Camera sono state aperte per accogliere tutte coloro che hanno aderito all’invito della terza carica dello Stato.
Oltre 1.300 donne provenienti da tutta Italia: vittime di stupro, violenza domestica e stalking. Ma anche madri di ragazze che non ci sono più, uccise per mano degli uomini che avrebbero dovuto amarle. Ci saranno anche magistrate, dirigenti di polizia, studiose, giornaliste, attiviste, volontarie. «Ho voluto celebrare il 25 novembre con un evento altamente simbolico – ha detto la Presidente Boldrini –. Non era mai accaduto nella storia della Repubblica che l’Aula di Montecitorio fosse aperta solo alle donne. Donne comuni che hanno subito violenza o che con la violenza hanno in qualche modo a che fare. Lo scopo di questa giornata è dar loro attenzione e ascolto, ma anche sensibilizzare il Paese su questo tema che riguarda tutti, non solo le donne». E non solo per un giorno.
L'incontro con Mattarella
"Siamo di fronte a un fenomeno oscuro e incomprensibile, ad episodi ricorrenti gravissime violazioni dei diritti umani". Lo afferma il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ricevendo al Quirinale una delegazione delle donne che, in occasione della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, sono state ospitate alla Camera dalla presidente Laura Boldrini. "Non basta denunciare gli episodi di violenza, cosa indispensabile e prioritaria, ma bisogna impegnarsi a rimuovere le cause e le condizioni",
spiega.
"Gli episodi di violenza sono, come ben sappiamo, in numero elevatissimo. Forse è stato sempre così, ma è gravissimo che avvengano oggi in società che si dichiarano civili, sviluppate ed avanzate culturalmente", spiega il capo dello Stato ribadendo la necessità dell'impegno per "rimuovere le condizioni che danno luogo a questo stato di soggezione e di violenza". "È - sottolinea - quindi un impegno di carattere culturale, educativo, di civiltà che va sviluppato.
È un impegno anzitutto per le pubbliche istituzioni ma per tutti i vari settori della nostra società specialmente per quelli che hanno un compito educativo, dalla scuola all'università, al mondo della cultura, al giornalismo, al mondodella comunicazione. In questi mondi tutti, donne e uomini,devono sentirsi impegnati a rimuovere queste condizioni".
"La violenza sessuale non riguarda soltanto le donne, ma tutti noi, perché riguarda episodi ricorrenti di gravissime violazioni dei diritti umani e questo coinvolge tutti in egual misura", osserva ancora Mattarella ringraziando Boldrini e le donne ricevute al Quirinale. "Le considerazioni che avete svolto nell'aula di Montecitorio sono state molto coinvolgenti e costituiscono un richiamo efficace il cui effetto si prolunga al di là dell'incontro di questa mattina per tutta la nostra comunità nazionale. Vi ringrazio per le testimonianze perché siamo di fronte a un fenomeno, a un aspetto della nostraconvivenza oscuro e incomprensibile che la segna negativamente", afferma il capo dello Stato.