lunedì 14 aprile 2025
Il giovane, di 20 anni del Bangladesh non era legittimamente trattenibile. Strada (Pd): nessuna trasparenza. Tavolo Asilo: stop ai trasferimenti
La nave Libra della Marina militare che ha trasferito i migranti in Albania

La nave Libra della Marina militare che ha trasferito i migranti in Albania - Ansa

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Una persona già riportata in Italia, dopo sole poche ore dallo sbarco in Albania e ancora nessuna notizia ufficiale sulle persone trattenute all’interno del Cpr di Gjader da sabato scorso. Rimane ancora poco chiara la selezione delle persone trasferite dall’Italia all’Albania con un foglio di via in mano. Fra loro, imbarcate sulla nave Libra della Marina militare, partita da Brindisi sabato mattina all’alba, c’era anche un cittadino del Bangladesh, di 20 anni, che non ci sarebbe dovuto stare. Il giovane è stato subito riportato indietro il giorno stesso, sabato. «Ho fatto quattro colloqui e tutti raccontano la stessa storia – spiega l’eurodeputata del Pd, Cecilia Strada il giorno dopo essere stata nel centro albanese – sono stati costretti a tenere le fascette alle mani per tutto il tempo del trasferimento, anche durante i pasti e per andare in bagno ma nessuno si è opposto o ha creato resistenza». L’ eurodeputata sottolinea soprattutto l’assenza di informazioni. «Da Roma non ci hanno autorizzato a vedere la lista dei trattenuti – prosegue - uno è stato rimandato indietro nel giro di poche ore dopo lo sbarco, in quanto non più legittimamente trattenibile. Salvini e Piantedosi ci dicono che molti hanno precedenti penali ma che ce li facessero vedere questi fascicoli» aggiunge. Tutte le persone con cui ha avuto un colloquio, spiega, le hanno confermato di essere incensurati. Si tratta di persone senza il permesso di soggiorno perché hanno perso il lavoro e poi hanno continuato a lavorare in nero, oppure, come è il caso di un nigeriano che, andato in questura per il rinnovo della protezione umanitaria, è stato portato in un Cpr. «Ci sono tanti cittadini marocchini e noi non abbiamo accordi di rimpatrio con il Marocco - conclude - La cosa peggiore è che quando vai in galera, sai quando uscirai, quando ti portano in un Cpr non sa mai quando potrai uscire». Ma, forse non tutti gli italiani sanno, conclude Strada che secondo la legge italiana ed europea, queste persone prima di essere espulse dovranno essere portate in Italia e poi da qui espulse. Il Tavolo asilo e immigrazione, oltre a rilevare tutte le criticità del trasferimento e a confermare «l’azione legale volta a tutelare i diritti delle singole persone coinvolte» chiede «la dismissione del Protocollo» che si configura «lesivo dei principi fondamentali del diritto e incompatibile con i principi cardine della nostra democrazia». «Siamo in presenza di una involuzione pericolosa verso uno stato autoritario di polizia» rincarano la dose delle accuse al governo, Luca Casarini di Mediterranea e Giorgia Linardi, portavoce della Ong Sea Watch.

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