lunedì 14 aprile 2025
Un ristorante sorprendente e tutto da scoprire, fondato dall'Associazione Aut Aut: ci lavorano sei ragazzi autistici e sei normodati. E «non vogliamo agevolazioni, ma essere considerati concorrenti»
Planet Aut. E l'autismo è servito

Quasi volano fra i tavoli, questione d’orgoglio. Ma anche “una sfida per soddisfare me stesso e la clientela”, racconta Luca, 25 anni. Al “Planet Aut”, ristorante coi fiocchi di Casalgrande (Reggio Emilia), lavorano sei ragazzi autistici e sei normodotati e, tanto per cominciare, vai a capire chi sono gli uni e chi gli altri. Lo chef, Fabio Ferrari, ha rinunciato a stipendioni fra Sardegna e Trentino e racconta di avere “sposato questa avventura proprio credendo in questi ragazzi, in questo progetto” e il rapporto con loro è stupendo, specialmente con Manuel ogni giorno, quando arriva e quando va via, c’è un abbraccione e riempie di gioia”. A proposito, spiega Manuel, 25 anni anche lui, che “qui ti capiscono, qui sanno cos’è l’autismo”.

L’idea di questo posto è di Roberto Vassallo, presidente dell’Associazione Aut Aut, il suo obiettivo “è che i ragazzi autistici arrivino a gestirlo interamente loro” e – spiega - intanto in sala “a prendere le ordinazioni ci sono solo due di loro”. A proposito – continua -, il Planet Aut è una società a responsabilità limitata “al novantanove per cento è intestata all’Associazione, cioè i ragazzi, e all’uno per cento a me, che sono l’amministratore unico”. Neanche la scelta della società a responsabilità limitata è casuale: “Vogliamo essere uguali agli altri ristoranti e non vogliamo agevolazioni, ci devono vedere come concorrenti e non privilegiati”.

Questione d’orgoglio, sì. “Proprio l’altro ieri ho avuto modo di fare una cosa molto piccola, intendiamoci – dice Erika, 25 anni -, affettare il pane e metterlo nei cestini e spacchettare le pizze ed è stata una soddisfazione”. Gaia Moretti ha 19 anni e la spiega con quattro parole: “I momenti passati qui dentro sono sempre belli, non ce ne sono negativi”. Poi c’è Andrea Mattioli: “I ragazzi si sono inseriti benissimo e sono molto bravi, mi trovo davvero bene con loro”. E c’è Caterina, 20 anni: “La cosa più bella è stata quando abbiamo fatto il pranzo per il fratello di Peppino Impastato, il giornalista che fu ucciso dalla mafia in Sicilia”.

Al Planet Aut vengono da tutta la provincia di Reggio e dintorni, Casalgrande ha diecimila abitanti. “L’inclusione lavorativa è molto importante, specialmente per questi ragazzi”, sottolinea il sindaco, Giuseppe Daviddi. Ed ecco di nuovo Luca e l’orgoglio: “Per il nostro lavoro, prendiamo la busta paga regolarmente, tutti, non veniamo pagati per viuzze, diciamo così, un po’ furbesche”. Ancora il sindaco Daviddi: “Planet Aut per l’amministrazione comunale è molto importante”, perché – aggiunge Marco Cassinadri, assessore alle Politiche sociali e abitative – “è un punto di partenza per dare risposte solidali e d’inclusività”.

Il ristorante ha aperto nel 2023, ma già di aneddoti ce ne sono a manciate. A caso fra quelli più emozionanti? Preso il primo stipendio, uno dei ragazzi torna a casa, invita i genitori a cenare tutti insieme fuori e, lui fiero, mamma e papà commossi, paga lui.

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