mercoledì 9 ottobre 2013
Hanno votato a favore Pd, Pdl e Sc. Astenuti Lega e M5s. Il dl deve essere convertito entro il 15 ottobre. Il testo è stato criticato perché comprende anche misure in tema di sicurezza pubblica che M5s e Sel hanno definito "anti-No Tav".
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La Camera ha approvato il decreto legge sul femminicidio con 343 sì, nessun no e 20 astenuti. Il provvedimento passa ora al Senato per un via libera rapido. Il dl deve essere convertito entro il prossimo 15 ottobre. I sì sono arrivati da Pd, Pdl e Scelta civica. La Lega e il M5s si sono astenuti, mentre Sel non ha partecipato al voto.Il decreto introduce tre nuovi tipi di aggravanti: quando la violenza è consumato ai danni del coniuge, anche divorziato o separato, o del partner pure se non convivente; per chi commette maltrattamenti, violenza sessuale e atti persecutori su donne incinte; per la violenza commessa alla presenza di minori. Giro di vite contro gli stalker: potranno essere intercettati e sottoposti anche all'uso del braccialetto elettronico.Introdotte anche più tutele per le vittime: i dati delle donne che denunciano saranno coperti almeno nella prima fase del procedimento. Contro le intimidazioni è previsto che la querela sia irrevocabile per le minacce gravi e reiterate, revocabile per i reati meno gravi di stalking. Si introduce un permesso di soggiorno speciale per le donne straniere vittime di violenza domestica.Il testo è stato criticato dalle opposizioni per la sua natura di dl omnibus. Oltre alle norme per il contrasto al femminicidio, sono state state inserite anche misure in tema di sicurezza pubblica definite da M5s e Sel "anti-No Tav": i militari potranno essere utilizzati anche per servizi di vigilanza a "siti ed obiettivi sensibili", come il cantiere dell'Alta velocità ferroviaria a Chiomonte.
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