giovedì 2 gennaio 2025
Il messaggio di fine anno di Mattarella ha commosso Laura e Amerigo, mamma e papà del ricercatore malato di progeria e morto lo scorso ottobre
I genitori di Sammy Basso: «Ci ha insegnato a vivere una vita piena»

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Restano scolpite sulla coscienza civile nazionale, le parole testamentarie scritte di suo pugno da Sammy Basso, il giovane ricercatore di Tezze sul Brenta (Vi) malato di progeria, scomparso nell’ottobre scorso, lette come omelia dal vescovo di Vicenza monsignor Giuliano Brugnotto, al suo funerale. E anche il presidente della Repubblica lo ha ricordato così nel suo messaggio di fine anno. «Valori e comportamenti positivi e incoraggianti nel volto, nei gesti, nelle testimonianze di tanti nostri concittadini. Li ho incontrati nel coraggio di chi ha saputo trasformare il suo dolore, causato da un evento della vita, in una missione per gli altri. Li ho letti nelle parole di Sammy Basso che insegnano a vivere una vita piena, oltre ogni difficoltà», ha affermato Sergio Mattarella.

Un caso unico, quello di Sammy, il cui impegno sociale e scientifico ha contribuito in maniera determinante alla ricerca per la cura verso questa sua rara malattia genetica, che conta nel mondo 140 casi. Tre mesi fa il suo addio, improvviso anche se preannunciato. Un funerale che resta nella memoria di molti, con l’immagine dei suoi due genitori, mamma Laura e papà Amerigo, tenere per mano due giovani affetti dalla stessa malattia di Sammy. Due genitori che volutamente sono sempre rimasti defilati, ma che il giorno dell’addio all’amato figlio hanno mostrato tutta la loro forza e sostanza. Davanti a una vicenda che ha suscitato un terremoto emotivo tra credenti e non credenti, passando per la comunità scientifica, civile e politica. Oltrepassata la soglia del nuovo anno, mamma Laura e papà Amerigo sciolgono la loro riserva e parlano di come stiano vivendo questi primi mesi senza la presenza di Sammy.

Siete rimasti colpiti dalle parole del presidente Mattarella?

Ci ha colti di sorpresa - dice Laura, mamma di Sammy -. Eravamo ospiti del Sermig di Torino alla veglia di fine anno. E lì, come sempre, mandano in diretta il discorso del presidente. Io e Amerigo eravamo in piazza e, sentendo il riferimento a Sammy, il primo sentimento è stato di sorpresa e orgoglio. Già nel 2019 Mattarella aveva conferito a Sammy il titolo di Cavaliere al merito, che a lui fece un grande piacere. Tornare a risentire Mattarella che nel suo discorso di fine anno è tornato a parlare di lui, anche se non è più con noi, credo che gli abbia fatto un grande piacere, dando a noi un senso di profondo conforto.

Dopo il momento del funerale avevate scelto il silenzio.

Era un silenzio necessario – ricordano entrambi i genitori - per lasciare parlare il messaggio consegnatoci da Sammy.

Sammy si è sempre mostrato un vulcano di energia: che Natale è stato senza di lui?

Inevitabilmente diverso da tutti gli altri – risponde mamma Laura -, perché se molti mi dicono che “Sammy è vicino a noi, che ci protegge e guarda”, non riesco ancora a sentire dentro di me tutto questo. Come madre, mi manca il suo contatto fisico che non ci sarà più. Così come il suo lungo parlare o i suoi gesti d’affetto. Il nostro è stato un rapporto speciale per molti aspetti. Se in una condizione normale la crescita di un figlio tende a creare distacco con i genitori, la sua malattia ha avuto l’effetto contrario. Un rapporto simbiotico il nostro, voluto all’indomani dell’annuncio della sua malattia, quando Sammy aveva due anni. Questo mi ha e ci ha portati a condividere quasi ogni momento della sua esistenza. E da quel “tutto insieme”, oggi stiamo elaborando quella mancanza del tutto che lui rappresentava. So però che se avessimo passato nella tristezza questo Natale, lui ci avrebbe rimproverati ammonendoci di “restare allegri”, come ha scritto anche in una delle sue lettere.

Intende quella letta come testamento durante il suo funerale?

Anche – continua papà Almerigo -, ma la stessa frase torna in tutte e dieci le missive che anni prima lui aveva consegnato a Mauro, il suo fisioterapista e amico, perché le recapitasse agli intestatari il giorno della sua scomparsa. Così ha fatto. Il giorno dopo la scomparsa di Sammy, intimorito, Mauro ci consegnò due lettere: una per noi e una per il suo funerale. Le restanti otto destinate ad alcuni ricercatori e amici sparsi nel mondo.

Ve l’aspettavate?

Assolutamente no! Dall’iniziale commozione, siamo passati a quella serenità che ci ha dato la forza di arrivare fin sull’altare nel giorno del funerale. Mentre leggevamo le sue parole, sentivamo di ricevere tutte quelle risposte alle domande che avremmo voluto fargli in quel drammatico momento.

Un altro gesto alla “Sammy”, verrebbe da dire?

Sammy era tanto: in casa, con gli altri, nella ricerca, nella fede, nell’empatia. Come genitori sappiamo di avere fatto quello che avrebbe fatto qualsiasi genitori verso un proprio figlio. Ci dicono che “siamo dei genitori eccezionali”. No, siamo stati vicini a un figlio che ci ha dato molto di più di quanto gli abbiamo donato. Il conforto più grande in questi lunghi mesi senza Sammy, è il sapere che ha vissuto 28 anni, quando la media per chi è affetto da progeria non supera i venti. A Sammy è riconosciuta un’indiscussa capacità di comunicazione, mista a simpatia e soprattutto empatia.

Sammy era l’unico che riusciva a comunicare con la nonna colpita dall’Alzheimer.

È vero, mia mamma – risponde Laura - da anni combatte contro questo male degenerativo. A fatica riconosce noi, e i suoi discorsi sono quasi sempre dissociati. Però, quando vedeva Sammy, tornava presente. Lo riconosceva e dialogavano come non riusciva a fare con nessuno di noi. E questo ci ha sempre stupito.

C’è poi la delicata questione sulla volontà di procedere verso la beatificazione. Qual è il vostro sentimento davanti a questa proposta?

La verità? Non ci poniamo affatto il problema. Sappiamo invece cosa avrebbe risposto lui in questo caso. E chi gli è stato vicino, sa cosa avrebbe risposto lui. E questo ci basta per vivere il più serenamente possibile il tempo che verrà. Intanto oggi il “mondo di Sammy” è travasato tutto nella sua fondazione in favore della ricerca, come nel ricordo dei suoi amici e di tanti estimatori, che vedono in noi un nuovo punto di partenza.

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