Matteo Renzi (Iv) durante il suo intervento al Senato - Ansa
Via libera dell'aula del Senato alla fiducia chiesta dal governo sulla manovra. La legge di Bilancio con il sì definitivo del Parlamento è diventata legge. Sono stati 112 voti i favorevoli, 67 i contrari e un astenuto. Il voto finale ha invece registrato 108 sì, 63 no e 1 astenuto. Da registrare il botta e risposta teso tra Matteo Renzi e Ignazio La Russa durante le dichiarazioni di voto sulla fiducia. Tutto è cominciato con la richiesta del leader Iv al presidente del Senato di far rispettare il silenzio in aula durante l'intervento.
La Russa ha ribattuto che il rumorio di sottofondo era nella norma e ha chiesto a Renzi di evitare di dare lezioni. A quel punto il senatore è sbottato: «Lei, camerata La Russa, deve abituarsi a rispettare le opposizioni in questa aula». Ha replicato il presidente del Senato: «E lei deve abituarsi ad avere la cortesia di non sfuggire la verità». Ha controribattuto Renzi, alludendo all'epiteto "camerata": «Pensavo di averle fatto un complimento». E ha aggiunto sul rumore in aula: «Il presidente non avverte i rumori, è tipico dell'età che avanza».
«Il Parlamento ha approvato la legge di Bilancio 2025, la terza dall'insediamento del governo. È una manovra di grande equilibrio, che sostiene i redditi medio-bassi, aiuta le famiglie con figli, stanzia risorse record per la sanità, riduce la pressione fiscale e dà una mano a chi produce e crea occupazione e benessere».
Così la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. «Teniamo i conti in ordine, non rinunciando ad attuare il programma elettorale che abbiamo presentato agli italiani, e diamo ancor più slancio al nostro impegno per combattere la vera evasione e gettare le basi per un rapporto nuovo tra Stato e cittadini. Un altro passo in avanti per costruire un'Italia più giusta, forte e competitiva», ha concluso la premier.