Madre e figli davanti alla tv - Archivio Ansa
Da tempo le serie televisive sono entrate nella nostra vita. Negli ultimi anni, però, la narrazione seriale ha fatto un balzo in avanti, sia nel livello dei prodotti che nella voracità dei telespettatori pronti a divorarsi un episodio dietro l’altro. Gli stessi autori, ma anche i produttori, si stanno spostando dal cinema alla serialità televisiva, che pur rispettando i codici del racconto cinematografico offre maggiori libertà nella narrazione. L’offerta è diventata così estremamente vasta e variegata, una giungla dove non è facile districarsi, soprattutto in questo periodo di reclusione forzata tra le mure domestiche con il televisore (o comunque lo schermo di un pc o di un iPad) tornato al centro delle nostre giornate.
È stata pertanto tempestiva e opportuna la messa in rete nei giorni scorsi del sito Orientaserie - Scegliere cosa vedere (www.orientaserie.it) per conoscere e valutare le serie tv, promosso da Aiart (Associazione cittadini mediali) e dal Master in International Screenwriting and Production dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano in collaborazione con il Corecom (Comitato regionale per le comunicazioni) della Lombardia. Un traguardo raggiunto dopo mesi di lavoro da parte soprattutto di Armando Fumagalli (ordinario di Semiotica e direttore del rammentato Master della Cattolica) e di Stefania Garassini (giornalista, docente universitaria e presidente della sezione milanese di Aiart). Insieme a loro opera adesso una squadra di ricercatori e di giovani formati al Master in qualità di recensori i cui volti e i relativi curriculum sono rintracciabili sul sito stesso.
«In tanti - spiega Fumagalli - ci chiedevano suggerimenti di buone serie televisive da vedere, soprattutto genitori e insegnanti. Adesso possiamo rispondere indirizzando a questo sito dove si trova l’indicazione di serie belle, ma magari poco conosciute». In effetti, nell’apposita sezione «Serie consigliate», oltre alla ben nota This is us o addirittura Don Matteo, si trovano suggerite, ad esempio, The good place e Quando chiama il cuore, dove la prima affronta addirittura con umorismo un argomento tutt’altro che semplice: la filosofia morale. Per ogni serie c’è comunque la scheda tecnica, il motivo del consiglio, il giudizio riassuntivo, l’approfondimento e i temi di discussione. Il sito è di facile consultazione.
Sono possibili ricerche anche in base all’età dello spettatore, pensando soprattutto alla visione in famiglia e in particolare al target 10-18, a quella fascia che Fumagalli definisce «delicata». Non a caso la homepage presenta una bella immagine di una bambina e di una ragazzina di fronte allo schermo di un iPad con i volti tra il sorridente e l’assorto illuminati dal riflesso dell’apparecchio stesso. Orientaserie è dunque una risorsa indispensabile per tutti, ma in particolare per i genitori e gli educatori. È uno strumento di consultazione agile, documentato e affidabile su un mondo nel quale gli adolescenti trascorrono ormai una buona parte del loro tempo libero.