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Nel giorno dell'Epifania il Papa regala al Vicariato di Roma, la curia della sua diocesi, la costituzione apostolica “In Ecclesiarum Communione” che sostituisce la “Ecclesia in Urbe” di Giovanni Paolo II del 1988 e che ne riorganizza l’ordinamento interno, dopo che lo scorso anno c'era stata una sorta di indagine interna per migliorare alcuni aspetti dell’amministrazione e delle procedure. Il documento si compone di due parti. Da un lato un Proemio in cui Francesco delinea il "volto" della diocesi di cui è vescovo, sottolineandone l’importanza dal punto di vista ecclesiale, ma anche i problemi legati all'attualità (questioni legate alla convivenza civile, il crescere della povertà e le attività che comunque sono notevoli a favore dei più poveri. Dall'altro i 45 articoli che sono ricalcati sullo schema della precedente Costituzione, ma introducono com' naturale molteplici novità. Una delle principali riguarda la figura del cardinale vicario, che viene definito per la prima volta “ausiliare”. Ma si affronta anche il ruolo del Consiglio Episcopale (cioè l'insieme dei vescovi ausiliari) e si disciplinano i diversi Uffici, tutti denominati da ora in poi come tali, abbandonando la definizione che in alcuni casi accompagnava i “servizi” o “centri”.
Francesco, in particolare, vuole una maggiore collegialità e, al contempo, prevede una maggiore presenza del Papa, come vescovo di Roma, nelle diverse decisioni pastorali, amministrative ed economiche di rilievo (dalle nomine ai regolamenti e i programmi pastorali) della diocesi di Roma. Viene anche previsto che sarà sempre il Papa a presiedere il Consiglio Episcopale, chiamato “organo primo della Sinodalità”, mentre cessano o mutano le attività di alcuni uffici del Vicariato. Scompare la figura del prelato segretario generale del Vicariato e nascono invece nuovi organismi di vigilanza su finanze e abusi. Infine si fissa a cinque anni il mandato del personale direttivo, prorogabile solo per un altro quinquennio.
Il Papa ha anche nominato il nuovo vicegerente nella persona di Don Baldassarre Reina (colpisce che la nomina arrivi proprio nel giorno in cui si ricordano i tre magi, uno dei quali, tradizionalmente si chiama appunto Baldassarre). Don Baldo, come lo chiamano gli amici, è nato il 26 novembre 1970 a San Giovanni Gemini, in provincia ed Arcidiocesi di Agrigento. E entrato nel Seminario Arcivescovile nel 1981. Nel 1995 ha conseguito il Baccalaureato in Sacra Teologia e nel 1998 la Licenza in Teologia Biblica presso la Pontificia Università Gregoriana di Roma. E' sacerdote dall’8 settembre 1995. E il Papa lo ha nominato ausiliare di Roma, il 27 maggio 2022. L'ordinazione episcopale è avvenuta lo scorso 29 giugno.
Proprio il vecegerente, in base al nuovo ordinamento, assume anche i compiti del “prelato segretario”, regolati nell’articolo 18 della precedente Costituzione. Il vicegerente - si legge nel testo - “coadiuva il cardinale vicario”, “coordina l’amministrazione interna della Curia diocesana”, “dirige gli uffici che compongono il Servizio della Segreteria Generale del Vicariato”. Egli ha anche “il compito di moderare gli Uffici del Vicariato nell’esercizio delle loro funzioni” e “curare che i dipendenti del Vicariato svolgano fedelmente i compiti loro affidati”. Sempre al vicegerente, in un Decreto pubblicato oggi, il Papa assegna la funzione di preposto del Palazzo Apostolico Lateranense e il compito, scrive, di "verificare e sottopormi gli eventuali nuovi statuti e i regolamenti" di Opera Romana Pellegrinaggi, Caritas, Opera Romana Preservazione della Fede, Fondazioni, Confraternite, Arciconfraternite ed Enti collegati al Vicariato.
Vengono disposte nuove norme per la nomina dei sacerdoti. E tra i nuovi uffici si segnala quello di Pastorale carceraria, mentre scompare il Tribunale d’appello. IL nuovo ordinamento dispone che “le cause che erano devolute al Tribunale di Appello del Vicariato di Roma sono trattate e decise dal Tribunale della Rota Romana”. Viene istituito anche il Servizio per la tutela di minori e persone vulnerabili, che riferisce al Consiglio Episcopale tramite il vescovo ausiliare nominato dal Papa.