giovedì 27 aprile 2023
Il ritratto di papa Francesco e sullo sfondo la cattedrale di Santo Stefano

Il ritratto di papa Francesco e sullo sfondo la cattedrale di Santo Stefano - Reuters

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Francesco in Ungheria (pensando all'Ucraina): dove sono gli «sforzi creativi» di pace?

Dove sono gli «sforzi creativi» di pace? Dov’è l’Europa capace di non diventare preda di «populismi autoreferenziali»? Dov’è il continente che sa accogliere i migranti, lavorando a «vie sicure e legali» di ingresso? Dov’è l’Unione «centrata sulla persona e sui popoli», che non si trasformi «in una realtà fluida, se non gassosa», oggetto di «colonizzazioni ideologiche», come la cosiddetta cultura del gender, o di false concezioni della libertà, come «un insensato diritto all’aborto», che è invece «sempre una tragica sconfitta»? Tutte domande che non si possono eludere, come scrive in un commento il nostro Mimmo Muolo, e che significativamente papa Francesco propone all’Europa e al mondo dalla controversa Ungheria, che sta visitando in questi giorni. Le parole del Pontefice, riportate dal nostro inviato Gianni Cardinale, sono messaggi diretti non solo a Mosca e a Kiev, ma a tutte le cancellerie, quelle di Pechino e Washington in primo luogo, perché gli «sforzi creativi» di pace siano finalmente messi in atto. Quindi a Bruxelles e a Strasburgo, perché riprendano il sogno dei padri fondatori di una unità che sia anche e soprattutto antidoto all’insorgere di nuovi conflitti. A tutte le capitali del Continente, perché «l’Europa non sia ostaggio delle parti» e anzi siano promosse «politiche effettive per la natalità e la famiglia» che, ha riconosciuto il Pontefice, «già sono perseguite con attenzione in questo Paese». E alle istituzioni comunitarie, perché la questione dei tanti che fuggono da conflitti, povertà e cambiamenti climatici - «sfida epocale che non si potrà arginare respingendo» - venga affrontata insieme. Altrimenti si mette a rischio il futuro di tutti.

Qui l'intervista a Péter Erdö, arcivescovo di Esztergom-Budapest

Nel 2022 spesi in armi 2.240 miliardi di dollari. È questo il domani che vogliamo?

Ennesimo record della spesa militare mondiale. Il conflitto in Ucraina sta facendo schizzare gli investimenti militari: il Sipri, (Stockholm International Peace Research Institute) ha diffuso i dati della sua ricerca annuale in cui stima un aumento di 127 miliardi nel 2022 rispetto al 2021 (valore assoluto: 2.240 miliardi complessivi, pari a una crescita del 3.7%); così, mentre langue l'impegno preso in sede Onu fin dal 1970 di destinare lo 0,70% della ricchezza nazionale allo sviluppo (l'Italia è allo 0,31%), anche i Paesi Nato accelerano, per raggiungere il 2% in armamenti.

«Noi europei - scrive il direttore Marco Tarquinio in un editoriale significativamente pubblicato il 25 aprile - nel 2022 siamo arrivati a spendere per i nostri apparati bellici più di quanto spendessimo alla vigilia della caduta del Muro di Berlino: circa 345 miliardi di dollari. È questo il domani che vogliamo per noi e per i nostri figli e le nostre figlie, per l’umanità di cui siamo parte? È questa la fedeltà di cui siamo capaci nella costruzione di pace alla quale ci chiama Cristo, principe della pace?».

Il voto a donne e laici nel Sinodo dei vescovi: non è una rivoluzione, ma...

La prossima Assemblea del Sinodo dei vescovi (prima sessione nell'ottobre 2023) pur conservando la «natura episcopale», vedrà la partecipazione come membri con diritto di voto anche una quota di almeno il 21% di religiosi e consacrate, di laici e laiche, di cui la metà dovranno essere donne. L’annuncio è stato dato mercoledì dalla Segreteria generale del Sinodo. Il meccanismo per la nomina lo spiega in questo articolo Gianni Cardinale. Paola Bignardi, già presidente di Azione Cattolica, scrive che si tratta di una novità importante, un «passo avanti in quel rinnovamento della Chiesa e delle sue prassi ormai urgente e non rinviabile». Anche se, argomenta, finché la partecipazione di tutte le componenti del popolo di Dio «non giungerà anche a influire sulle strutture, sulle decisioni, sull’impostazione di fondo, non potrà realizzarsi quella coralità ecclesiale che i laici – e tra essi le donne, e soprattutto i giovani – stanno attendendo».

L'amore per i ragazzi, il suo "obbedire e parlare" alla Chiesa: ecco chi è stato davvero don Milani

Chi è stato davvero il priore di Barbiana? È l’interrogativo al quale ha voluto rispondere Michele Gesualdi, uno dei primi sei “ragazzi” della sua scuola, con Don Lorenzo Milani. L’esilio di Barbiana (San Paolo, pagine 296, euro 20,00; in libreria dal 27 aprile). Si tratta di una nuova edizione, che viene arricchita da un’introduzione di Tomaso Montanari, una prefazione di Andrea Riccardi e una postfazione di don Luigi Ciotti. «Oggi Barbiana - scrive Riccardi - resta un fatto della nostra storia, nonostante la sua piccolezza, ma anche un simbolo. La dimostrazione di quanto, in condizioni impossibili, possono fare un uomo o una donna che amano e lavorano per gli altri». Nella prefazione Riccardi ricorda il rapporto ambivalente con la Chiesa, il suo "obbedire e parlare" che gli costò così tanto. E poi, più di tutto, l'amore per i suoi ragazzi: «Questo amore, fatto di intelligenza e affetto, tutto teso al riscatto e alla liberazione da ataviche eredità di rassegnazione e marginalizzazione, si ritrova nelle pagine di questo libro di Michele Gesualdi, che è un testimone privilegiato di questa realtà. Dobbiamo essergli veramente grati per questa ricostruzione della vicenda del Priore di Barbiana, così storica e allo stesso tempo così personale».

Pillola gratis per tutte. Ma è un messaggio giusto da dare alle più giovani?

Viene salutata come una svolta in tema di uguaglianza. In particolare per le donne, che sarebbero messe nelle condizioni di «tutelare appieno la propria salute». Tanto potere avrebbe la pillola anticoncezionale, che il Comitato prezzi e rimborsi dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) ha deciso di renderla gratuita in tutte le Regioni italiane – anche se di fatto lo era già in Puglia, Emilia Romagna, Piemonte e Toscana, oltre alla Provincia autonoma di Trento – con una spesa stimata per lo Stato di circa 140 milioni di euro all’anno. Eppure la scelta, che la settimana prossima dovrà essere ratificata dal Consiglio di amministrazione dell’Aifa, solleva non pochi dubbi e critiche, come spiega la nostra Viviana Daloiso. C'è il tema della salute delle adolescenti, delle risorse economiche e delle priorità di spesa pubblica. «La scelta di non farla pagare sembra seguire le regole del mercato, ampliandone il consumo per favorire le case farmaceutiche; perché non s’investe, al contrario, su una campagna per la diffusione della fertilità, che tenga conto del futuro?», si chiede Maria Boerci, presidente della Confederazione italiana dei Consultori di ispirazione cristiana.

Le "Suore della resistenza": una strada a Milano per ricordare ognuna di loro

Suor Enrichetta Alfieri, suor Teresa Scalpellini, suor Giovanni Mosna, madre Donata Castrezzati... sono tutte suore che a Milano, durante la resistenza, rischiarono la propria vita per salvarla a ebrei, antifascisti, soldati allo sbando, renitenti alla leva dei repubblichini. Il 25 aprile, un lettore rilancia la proposta, già avanzata nel 2009 da don Giovanni Barbareschi: «Là dove c’è stato un convento, un istituto di religiose che ha fatto qualcosa nella Resistenza e per la Resistenza, quel Comune, quel paese, trovi modo di intitolare una sua strada alle “Suore della Resistenza”».

I Cammini religiosi hanno il loro Catalogo (e finora sono 35)

Sono 35 i cammini religiosi italiani inseriti nel Catalogo pubblicato per la prima volta dal ministero del Turismo: dal Cammino di San Giacomo in Sicilia alla Via Francigena, dal Cammino di don Tonino al Sentiero dei Fioretti, dal Cammino di Oropa al Cammino di San Carlo… (l’elenco completo è consultabile qui). Il Fondo per il rilancio e la promozione turistica dei Cammini religiosi era stato istituito nel 2022 e almeno per il momento non è destinato a enti privati, mentre questi ultimi (quindi anche enti religiosi e del terzo settore) potranno chiedere l'iscrizione al Registro di altri Cammini religiosi. A proposito, la definizione è questa: «Itinerari escursionistici a tema religioso o spirituale, percorribili esclusivamente o prevalentemente a piedi o con altre forme di turismo lento e sostenibile, di livello interregionale e regionale».

Il Vangelo di domenica 30 aprile commentato da padre Ermes Ronchi - PODCAST

Gesù chiama per nome donandoci la vita. Il Vangelo di domenica 30 aprile 2023 commentato da padre Ermes Ronchi.

«In quel tempo, Gesù disse: «In verità, in verità io vi dico: chi non entra nel recinto delle pecore dalla porta, ma vi sale da un’altra parte, è un ladro e un brigante» - ASCOLTA IL PODCAST

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