«Siamo nell’inverno demografico, e invece andiamo in una direzione completamente diversa». Maria Boerci, ginecologa milanese e presidente della Confederazione italiana dei Consultori di ispirazione cristiana, commenta la decisione dell’Aifa di rendere gratuita la pillola anticoncezionale per le donne dai 15 ai 49 anni.
«Nel nostro Paese la prende meno del 20% delle donne in età fertile: siamo al 14° posto in Europa. La scelta di non farla pagare sembra seguire le regole del mercato, ampliandone il consumo per favorire le case farmaceutiche; perché non s’investe, al contrario, su una campagna per la diffusione della fertilità, che tenga conto del futuro?».
La gratuità del contraccettivo può consentire davvero alle donne di scegliere quando diventare madri?
«Affinché la donna sia veramente libera nella gestione della propria fertilità serve che sia correttamente informata su tutte le opzioni possibili, compresi i metodi naturali: non hanno alcuna controindicazione, sono scientificamente validati da oltre 60 anni e promuovono uno stile di vita capace di proteggere nel tempo la salute riproduttiva. Da oltre 30 anni la Confederazione italiana dei Centri per la regolazione naturale della fertilità offre gratuitamente le conoscenze utili per la gestione della fertilità, sia nel rinvio sia nella ricerca di gravidanza. A oggi ricorre a questi metodi meno del 10% delle coppie in età fertile».
L’accesso più facile ai contraccettivi vuol dire meno gravidanze indesiderate e quindi meno aborti?
«Mi associo all’Aigoc (Associazione italiana ginecologi ostetrici cattolici) nell’affermare che la riduzione nel tempo del rapporto di abortività non è legata alla dispensazione gratuita degli estroprogestinici ma al crescente numero delle fasce di popolazione femminile di età più avanzata (3549 anni) e quindi meno fertili».
L’accesso alla contraccezione gratuita e stabile evita di ricorrere alle pillole del giorno dopo?
«Ci sono popolazioni diverse che assumono la pillola anticoncezionale: adolescenti e ragazze, ad esempio, fanno fatica a stare alle regole di orari e giorni fissi in cui va assunta. Se la dimenticano, poi prendono anche la pillola del giorno, farmaco ormonale capace di incidere su tutto il sistema neuro-immuno- endocrino. Occorre anche non sottovalutare, com’è riportato nei bugiardini delle pillole anticoncezionali, che possono provocare un calo del desiderio».