In occasione della Giornata mondiale del migrante e del rifugiato, anche la comunità dei frati del Sacro Convento di Assisi fa sentire la sua voce sul tema delle migrazioni e dell'accoglienza, aderendo al progetto artistico “Eldorato” di Giovanni de Gara. Nella mattinata di oggi, sabato 26 settembre, l'artista ha installato, sulle porte della Basilica Superiore di San Francesco d'Assisi, oltre 20 metri di coperte termiche. - Sala Stampa - Basilica San Francesco
Eldorato è un progetto che racconta l’illusione di questo millennio: l’esistenza di una terra dell'oro, dove ci sono benessere e futuro. Una terra lontana di cui si sa poco e di cui si immaginano meraviglie; una terra al di là della linea dell'orizzonte che ce la nasconde. Il progetto, ideato e prodotto da de Gara (Firenze, 1977), si articola in una serie di installazioni site-specific che utilizzano come materia prima un oggetto salvavita: le coperte isotermiche normalmente usate per il primo soccorso in caso di incidenti e calamità naturali ed entrate nell'immaginario collettivo come “veste dei migranti”. Presenti alla cerimonia, oltre l'artista, anche il Custode del Sacro Convento di Assisi, padre Mauro Gambetti, padre Marco Moroni, e il direttore della Sala Stampa del Sacro Convento di Assisi, padre Enzo Fortunato. - Sala Stampa - Basilica San Francesco
«Eldorato - ha commentato l'artista Giovanni De Gara - è un'allusione all'Eldorado, la terra mitologica dove si trovavano oro e benessere. È spesso quello che pensano i migranti, di trovare una situazione migliore di quella da cui fuggono, e invece alla fine l'unica cosa dorata che trovano è l'oro di una coperta termica. Nella parola 'Eldorato' c'è un richiamo alle ebraico Elohim – Dio – per cui si può intendere 'Dio dorato'; nella tradizione pittorica bizantina e non solo, l'oro è il colore della divinità, il colore di Dio. Il progetto fa tappa ad Assisi in quella che vorremmo fosse la penultima tappa: la speranza è di concludere il "viaggio" a Roma, siamo in attesa di una risposta dal Papa Francesco». - Sala Stampa - Basilica San Francesco
«Quello di Eldorato è un messaggio importante - ha affermato il Custode del Sacro Convento di Assisi, padre Mauro Gambetti - che ci fa interrogare su cosa veramente dà ricchezza. L'oro abbellisce, ma la vera ricchezza sta nella gioia che noi possiamo portare o avere nel cuore, non è legata a un metallo. La gioia vera sta in quest'oro dei poveri, dove c'è la possibilità di stringere relazioni, stringersi insieme e sperimentare la gioia. Il messaggio è evocativo, simbolico, ma è anche reale. Indica il vero oro. È una tappa di avvicinamento al viaggio del Papa ad Assisi, si sposa molto bene con la prossima enciclica che Papa Francesco ci regala, firmandola ad Assisi. Il titolo è evocativo, Fratelli Tutti, ci dà un orizzonte di universalità entro il quale, senza distinzioni, siamo abbracciati». - Sala Stampa - Basilica San Francesco
Il progetto ha preso il via nel giugno del 2018 dalle porte dell'Abbazia fiorentina di San Miniato al Monte; è stato realizzato sulle chiese di settanta chiese cattoliche, valdesi, metodiste e luterane e di alcuni luoghi comunitari simbolici come il Maschio Angioino e il Palazzo delle Aquile (sedi del Comune di Napoli e di quello di Palermo), il carcere di Venezia e l’Aula Magna dell’Università di Bologna. Si è unita al progetto anche l’unione delle comunità islamiche d'Italia (UCOII) e da settembre saranno realizzate le porte d'oro di 5 moschee. - Sala Stampa - Basilica San Francesco
L’obiettivo dell’istallazione, visibile ad Assisi, realizzata con la collaborazione di Indigo Art Gallery di Perugia, fino al 27 settembre, è quello di promuovere una riflessione profonda sull'accettazione del diverso da sé, sulle terre promesse e sull’aspirazione a un mondo diverso, costruito oltre l'idea di confine e capace di essere nuovamente umano. - Sala Stampa - Basilica San Francesco