La quinta tappa del mio cammino parte da Sodeliškiai per raggiungere Biržai, attraversando uno dei paesaggi più caratteristici della Lituania. Il primo straordinario punto panoramico si presenta con la torre di Kirkilai, una struttura in legno alta 32 metri che domina il paesaggio circostante. Da questa altezza lo sguardo spazia sulle peculiari formazioni carsiche della regione: piccoli laghi di acqua cristallina incastonati in una distesa verde che si estende a perdita d'occhio, creando un mosaico naturale unico nel suo genere. La zona è infatti conosciuta per i suoi numerosi crateri e doline, risultato dell'erosione del terreno calcareo sottostante, che con il tempo si sono riempiti d'acqua formando questi caratteristici specchi d'acqua. Il grande Lago di Kirkilai, che copre un’area di circa 3,9 ettari, è il più esteso del gruppo. Le rive del lago sono molto sinuose. Dal cartello posto al lato della torre di osservazione leggo che la profondità del lago è variabile e, in alcuni punti distanti solo pochi metri l’uno dall’altro, può variare di oltre 3 metri.
Lasciata la torre, ci incamminiamo verso il lago Širvėnos dove la nostra guida, Gediminas Kabaila, volontario del Camino Lituano, ci saluta temporaneamente per recuperare l'automobile che ci attenderà a fine tappa. Attraversiamo quindi il lago su un impressionante ponte di legno lungo 525 metri. Il freddo è pungente, il termometro segna -3 gradi e un vento settentrionale, più impetuoso della bora, sferza il viso rendendo ogni passo una piccola conquista. Nonostante le condizioni proibitive, il paesaggio appare di una bellezza quasi mistica nel suo austero silenzio invernale. Sul ponte incontriamo solo un anziano che, riconoscendo il cappello militare del mio compagno di viaggio, si ferma a dispensare consigli su come indossarlo al meglio. È uno dei pochissimi incontri della giornata – in tutta la tappa incroceremo appena cinque persone, principalmente intente a sbrigare commissioni essenziali. Con un clima così inclemente, nessuno si avventura all'aperto senza una valida ragione.
"Lunghezza della tappa - 17,8 km. Distanza da Sejny - 521,2 km. Il giorno in cui si guarda la regione di Biržai dall'alto..." Così recita la descrizione ufficiale del percorso, che subito avverte: "Assicuratevi di avere cibo e acqua a sufficienza per la tappa di Sodeliškiai, perché non troverete negozi fino alla città di Biržai - solo presso la torre Kirkilų ci sarà un piccolo chiosco di snack".
Nella città ci fermiamo al museo ospitato all'interno di una fortezza del XVII secolo, struttura che racconta secoli di storia lituana attraverso reperti e testimonianze del passato. Durante il viaggio ho avuto modo di conoscere meglio la nostra guida, la cui storia personale è tanto straordinaria quanto ispiratrice. Gediminas, 41 anni, procede con passo sicuro e instancabile. Nella vita quotidiana lavora nei servizi sociali per conto di un’associazione, assistendo persone cieche e ipovedenti nelle loro necessità quotidiane, dalle visite mediche alle varie incombenze burocratiche. Da questa esperienza professionale è nata l'idea di coinvolgere persone con questo tipo di disabilità in attività escursionistiche, inizialmente lungo la Romea Strata e successivamente in altri percorsi di varia lunghezza e difficoltà.
La sua presenza al nostro fianco non è retribuita: partecipa come volontario dell'associazione che gestisce il cammino locale, dedicando tempo ed energie per tracciare il percorso, renderlo visibile e garantire che tutti possano seguirlo in sicurezza. Lo dimostra concretamente quando, trovato un incrocio privo della freccia segnaletica, si attiva immediatamente per rimediare alla mancanza. Il volontariato emerge come valore fondamentale in questo viaggio, un tratto comune a tutte le guide incontrate lungo il cammino. Essere volontario rappresenta per loro un onore, sostenuto da un profondo senso di responsabilità e di fierezza. Attraverso il loro impegno disinteressato sostengono comunità che vivono grazie ai cammini e ai pellegrini, supportando anche iniziative imprenditoriali che migliorano l'esperienza del pellegrino.
In questo angolo di Lituania, lontano dai percorsi turistici più battuti, ho scoperto non solo paesaggi di rara bellezza ma anche l'autentico spirito di accoglienza che anima chi ha scelto di dedicare parte della propria vita a mantenere viva la tradizione millenaria del pellegrinaggio.
(5/Continua)