Nella Grecia settentrionale si sta formando una cosiddetta "carovana di speranza" a ridosso del campo profughi gestito dal governo greco di Diavata, non lontano da Salonicco. Decine di persone richiedenti asilo hanno lasciato i campi governativi in Grecia negli ultimi due giorni e ora dormono in tende, riuniti in accampamenti non formali in attesa di provare ad avvicinarsi al confine con la Macedonia.
Già venerdì decine di richiedenti asilo hanno occupato la stazione ferroviaria centrale ad Atene, chiedendo l'accesso al confine e ad altri Stati dell'Unione europea. La protesta ha causato la chiusura della stazione di Larissis, che collega la capitale alle zone settentrionali.
Ore dopo, altre proteste sono seguite al campo per migranti di Diavata, vicino Salonicco, dove ci sono stati scontri tra profughi e polizia in assetto antisommossa, che hanno anche usato gas lacrimogeni.
Secondo le stime dell'agenzia Onu per i rifugiati oltre 70mila profughi sono ancora bloccati in Grecia, arrivati nel Paese dall'inizio delle migrazioni di massa nel 2015 in parte alimentate dalla guerra in Siria.