“La leggenda che la Chiesa non paga l’Imu fa parte di quella lettura da Codice da Vinci. L’Imu la paga il mio dicastero. Nel 2018 soltanto il mio dicastero (Apsa ndr) ha pagato 9,2 milioni di Imu”. Lo ha detto il presidente dell'Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica (Apsa), mons. Nunzio Galantino, ospite del programma ‘Il diario di Papa Francesco’ su Tv2000.
“L’Imu – ha sottolineato Galantino - poi viene pagata anche da Propaganda Fide, la Conferenza episcopale italiana e il Vicariato di Roma. Sfido chiunque, anche il Comune di Roma, ad andare nell’ufficio amministrativo a verificare. Lì troveranno le carte e troveranno anche l’ultima carta quella di gennaio-luglio che ammonta al pagamento di 4,4 milioni di euro. Sicuramente il Comune di Roma riceve i soldi”.
“Crac Vaticano ? Siamo alle solite – ha proseguito monsignor Galantino ospite di Tv2000 - C’è una sorta di prurito per cui tutto quello che succede dentro il Vaticano anche se sono cose o situazioni che fanno parte di una gestione ordinaria vanno lette alla Dan Brown o alla Codice da Vinci. Bisogna vedere sempre qualcosa di losco e di non dicibile. In questo caso specifico questo libro che non ho letto e alcuni giornali parlano di un crac Vaticano. La cosa è molto più semplice: abbiamo preso atto con il Papa che le spese erano maggiori delle uscite. La Santa Sede non impone tasse e non ha un debito pubblico per cui come ogni famiglia che si rispetti e come uno Stato serio le cose che fa le deve fare con i soldi di cui dispone. Ci siamo resi conto che le spese del Vaticano superavano le entrate”.
“Qualcuno dice – ha concluso Galantino a Tv2000 - che stiamo andando a sbattere altri invece hanno detto che bisognava fare una buona spending review per cercare di vedere dove si poteva risparmiare. Sicuramente in una realtà grande come la nostra si può risparmiare. Non si deve risparmiare sulle persone ma sulle strutture e su alcune attività. Questo si può sicuramente fare”.
In quanto ai riapporti con i partiti politici “Bisogna stare attenti perché se il dialogo vuol dire cominciare a rimettere in piedi vecchi collateralismi io con questo tipo di dialogo non voglio avere nulla a che fare perché sappiamo già dove hanno portato i vecchi collateralismi. Questo lo sa anche il card. Ruini che è stato tanti anni presidente della Cei”. Lo ha detto ancora Nunzio Galantino, su Tv2000 in merito all’intervista del cardinale Ruini e all’apertura al dialogo con Matteo Salvini.
“Mi sottraggo allo sport con o contro Ruini - ha aggiunto - Con tutto il rispetto per il cardinale Ruini non mi interessa dichiararmi dalla sua parte o contro di lui. Questo credo non serva a nessuno”. “I collateralismi – ha concluso Galantino - non portano da nessuna parte. Se il dialogo vuol dire ‘andiamo a trovare il vincitore di turno quello futuro o passato’ questo a me non interessa. Mi interessa il dialogo come risorsa straordinaria per la vita politica, famigliare ed ecclesiale”.