sabato 22 gennaio 2022
Sale a 82 il bilancio dei morti e a 266 quello dei feriti. Bombardati migranti e sfolalti. Il sottosegretario americano Antony Blinken invita le parti in conflitto a rispettare i civili
Yemeniti pro Houthi gridano slogan antiamericani e contro l'Arabia Saudita durante una manifestazione

Yemeniti pro Houthi gridano slogan antiamericani e contro l'Arabia Saudita durante una manifestazione - Ansa

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Quello colpito ieri in Yemen non era un carcere, ma un centro che accoglieva migranti e sfollati in fuga da questa guerra che continua a devastare il Paese. A colpire aerei militari della coalizione a guida saudita, che ancora una volta non hanno risparmiato gli innocenti.

“Siamo inorriditi dalla notizia che più di 70 persone, tra cui migranti, donne e bambini, sono state uccise venerdì mattina a Hodaida e Sada, in palese disprezzo per la vita dei civili”.

Con queste parole, contenute in una dichiarazione congiunta, l’organizzazione umanitaria italiana "Intersos", insieme ad altre Ong attive in Yemen come Action contre la Faim, Danish Refugee Council, Humanity & Inclusion, Norwegian Refugee Council, Oxfam, Saferworld, Save the Children ha condannato l'ennesima strage compiuta dai caccia della coalizione militare a guida saudita che hanno preso di mira vari obiettivi controllati dagli insorti Huothi filo-iraniani.

Sempre "Intersos" ricorda, nella stessa dichiarazione, che l'escalation arriva dopo che il Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite ha votato per porre fine al mandato del Gruppo di Eminenti Esperti, l'unico organismo internazionale indipendente, incaricato di esaminare le violazioni del diritto umanitario internazionale e di altri campi rilevanti del diritto internazionale commesse da tutte le parti in conflitto.

"Le agenzie umanitarie che operano in Yemen invitano le parti in conflitto a rispettare il diritto internazionale umanitario e il diritto internazionale sui diritti umani e a proteggere i civili e le infrastrutture civili durante le ostilità", dicono le Ong, “Chiediamo, inoltre, alla comunità internazionale di garantire la responsabilità per tutte le violazioni e gli abusi contro bambini e civili in Yemen, attraverso il ripristino urgente di un meccanismo internazionale di monitoraggio e segnalazione indipendente, e l'istituzione di un meccanismo investigativo internazionale con risorse e personale adeguati”.

La coalizione militare a guida saudita ha negato, però, di aver preso di mira il carcere di Sàada. Le notizie sull'attacco alla prigione sono "infondate", si legge in un comunicato del portavoce della coalizione, citato dall'agenzia di stampa ufficiale saudita "Spa".

Nelle stesse ore nelle quali emergeva che sarebbero almeno 200 le vittime dei bombardamenti nel martoriato Paese il segretario di Stato americano Antony Blinken sollecitava uno stop all'escalation del conflitto invitando "tutte le parti in conflitto" a "rispettare i loro obblighi ai sensi del diritto umanitario internazionale".

"Gli Stati Uniti invitano tutte le parti in conflitto a partecipare pienamente a un processo di pace inclusivo guidato dalle Nazioni Unite", si legge nella nota di Blinken.

Anche la Farnesina ha condannato fermamente il bombardamento aereo. "È urgente che la dinamica del conflitto yemenita, che sta causando tante sofferenze e vittime tra la popolazione civile, sia interrotta e che le parti coinvolte tornino al tavolo dei negoziati sotto l' egida dell' Onu".

Secondo i ribelli sciiti Houthi, citati dall'emittente al Jazeera, il bilancio del raid condotto sulla prigione è salito a 82 morti e 266 feriti, la maggior parte dei quali in gravi condizioni.






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