Torna la paura a Sanaa, in Yemen, con l'attacco contro un'auto dell'ambasciata britannica e l'uccisione di un tecnico francese in un impianto energetico. Una granata è stata sparata contro l'auto su cui viaggiava la numero due dell'ambasciata britannica con altri quattro membri del suo staff. Il parabrezza è andato in frantumi e un dipendente della rappresentanza è rimasto leggermente ferito. Ferite anche due donne che camminavano poco distante. L'attentato è avvenuto lungo una strada a tre chilometri dall'ambasciata britannica, nelle cui vicinanze il 26 aprile un kamikaze si era lanciato contro il convoglio di auto che portava l'ambasciatore britannico, ferendo tre passanti. Ai cittadini britannici è stato raccomandato di recarsi in Yemen solo per "viaggi essenziali" per il pericolo di "attentati, sequestri e violenze tribali".Il presidente yemenita, Ali Abdullah Saleh, ha poi incontrato l'ambasciatore britannico per discuteredell'attacco. Il ministro degli Esteri britannico, William Hague, ha osservato il "bergognoso attacco" dimostra come "ci sia ancora della strada da fare" per garantire la sicurezza nello Yemen.L'altro episodio è avvenuto nel quartiere periferico di Haddah, in un impianto del colosso austriaco dell'energia Omv. Lì un militare di sorveglianza ha ucciso un dirigente francese al grido di "Allah Akhbar" e ha aperto il fuoco contro alcuni dipendenti che si trovavano sotto un patio. Uno sparo ha ferito anche un tecnico britannico. L'uomo è stato poi disarmato e arrestato dalle forze di sicurezza.Il francese ucciso è stato raggiunto da un colpo alla testa. Lavorava per la Spie, una ditta subappaltatrice della Omv, ha riferito il Quai d'Orsay. Il ministero degli Esteri francese ha riferito che l'ambasciata a Sanaa e l'Unità di crisi sono al lavoro per assistere i familiari della vittima e indagare sulle circostanze dell'uccisione. Intanto, gli Usa hanno ftto sapere di voler "aiutare lo Yemen a far fronte alla sfida di sicurezza post da Al Qaeda" ma non hanno intenzione di sostituirsi alle forze militari diSanaa. Lo ha affermato il segretario agli Affari politici Wiliam Burns arrivato a Sanaa per incontrare i presidente Ali Abdullah Saleh. "Il nostro obiettivo - ha detto Burns in un'intervista sul sito dell'ambasciata - è si supportare le capacità e gli sforzi delle forze yemenite ma non abbiamo alcuna intenzione di sostituirci a loro".Il ministro degli Esteri, Franco Frattini, ha condannato gli attentati. Sono stati colpiti, si legge in una nota, "cittadini di due Paesi europei che, condividendo con l' Italia il forte impegno per promuovere la stabilizzazione dello Yemen, meritano la più convinta solidarietà in questa dolorosa giornata".