Così gli abitanti hanno voluto contarsi e decidere il da farsi: restare e aspettare gli eventi, oppure obbligare le autorità a provvedere al loro futuro. La consultazione ha dato un responso chiaro (anche se non troppo condiviso), di segno opposto a quello registrato nel 2002 in occasione di un precedente referendum.
Via dall'isola, dunque, a cercare sicurezza sulla terraferma.
Il villaggio è abitato da nativi americani, antenati dei pescatori e cacciatori di foche inuit; ancora oggi l'economia si basa su caccia e pesca. Il costo del ricollocamento sulla terraferma è stato stimato in 180 milioni di dollari e le autorità locali contano di reperire i soldi non solo dal governo dell'Alaska ma anche da quello federale di Washington. Alla Casa Bianca conoscono il caso di Shismaref: il mese scorso è stato invitato il giovane Esau Sinnok, 19 anni, che ha raccontato come dall'anno della sua nascita, il 1997, il villaggio abbia perso 3 metri di costa. Ora mal comune mezzo gaudio: a fare le valigie saranno tutti insieme.