I vescovi irlandesi salutano con
favore la decisione del governo di avviare una Commissione di
inchiesta sulle Case per ragazze madri gestite da religiose,
dopo il ritrovamento di una fossa comune che conterrebbe
centinaia di corpi di bimbi localizzata vicino ad un luogo dove
sorgeva appunto un centro gestito da suore (a Tuam, nell'Irlanda
nord occidentale) in cui vennero ospitati tra il 1925 e il 1961
madri non sposate e i loro figli considerati illegittimi."Il racconto straziante che continua ad emergere sulla vita e
la morte di madri e bambini nelle Case ha sconvolto il popolo
d'Irlanda. È inquietante che chi abitava in questi centri abbia
sofferto sproporzionatamente alti livelli di mortalità,
malnutrizione, malattie e miseria", rileva in una nota la
Conferenza episcopale irlandese. "Purtroppo - si legge ancora - c'è stato un tempo in cui le madri non
sposate erano spesso giudicate e rifiutate dalla società,
compresa la Chiesa".
"Accogliamo quindi con favore la decisione del governo di
istituire la Commissione di inchiesta che avrà l'autorità legale
necessaria per esaminare tutti gli aspetti della vita nelle
Case. L'indagine dovrebbe indagare anche sui finanziamenti a
queste residenze e, soprattutto, di come sono state organizzate
le adozioni".Una storia legata a questa realtà era stata raccontata anche
nel film
Philomena. Una donna irlandese, oggi ottantenne,
accolta in un convento di suore, subì l'allontanamento dal
figlio che venne dato in adozione: lei lo ha sempre cercato ma
senza successo. Qualche mese fa la vera Philomena ha
incontrato papa Francesco.