giovedì 26 giugno 2014
​Il portavoce sul caso Lambert: "La vita è sempre più grande di quello che pensiamo. La vita è un dono”.
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"La vita è sempre più grande di quello che pensiamo. La vita è un dono”. Con queste parole il portavoce dei vescovi francesi, monsignor Bernard Podvin, ha espresso oggi - e per la prima volta - il pensiero dell’episcopato cattolico sulla vicenda di Vincent Lambert, l’uomo in stato vegetativo per il quale la Corte europea dei diritti dell’uomo ha chiesto ieri di non eseguire la decisione del Consiglio di Stato, di non sospendere cioè l’alimentazione e l’idratazione artificiali. Il portavoce dei vescovi francesi chiede di non confondere “l’idratazione di un fratello sofferente con l’accanimento”. Ed aggiunge: “Non è forse una caratteristica fondamentale della civiltà dare da bere, inumidire le labbra, fosse anche l’altro il nostro peggior nemico?”. La chiave della vicenda di Vincent Lambert “è quella di essere vicino alla persona che si ama, fino alla fine. Presenza umile e amorosa. Con le mani vuote tese ad offrire un affetto condiviso”. Poi monsignor Podvin chiede: “I più deboli sono forse diventati indegni di essere accompagnati?”. Ed aggiunge: “Un tribunale superiore non può essere sufficiente per discernere e giudicare”. Il portavoce ricorda, infine, che la Chiesa non è né per l’accanimento né per il suicidio assistito ma per l’accompagnamento con le cure palliative. E commenta: “Ripetiamolo ancora oggi con la forza dell’amore”.
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