martedì 28 ottobre 2014
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​Per la prima volta nella storia argentina, i vescovi chiedono pubblicamente notizie sui bambini scomparsi durante l’ultima dittatura. Il presidente della Conferenza episcopale argentina, mons. José María Arancedo, arcivescovo di Santa Fe de la Vera Cruz - riferisce l'agenzia Fides - ha infatti registrato uno spot insieme ad alcune "Abuelas de Plaza de Mayo" (Nonne di Plaza de Mayo), in cui chiede, a nome di tutti i vescovi, che quanti sono in possesso di informazioni al riguardo, le forniscano alle autorità.“Esortiamo le persone che hanno informazioni sul luogo in cui sono stati i bambini sequestrati, o siano a conoscenza dei luoghi di sepoltura clandestina, a riconoscere l'obbligo morale che hanno di riferirlo alle autorità competenti”, come parte del messaggio di mons. Arancedo. Lo spot andrà in onda da questi giorni e per un mese su tutte le reti televisive e radiofoniche.Di recente il presidente della Commissione della Pastorale sociale della Conferenza episcopale argentina, mons. Jorge Lozano, vescovo di Gualeguaychú (Entre Rios), ha scritto una lettera in cui ha fatto una richiesta simile, con un forte tono di denuncia, per chiarire i casi dei bambini nati in una situazione di mancanza di libertà. "C'è stata una rete di silenzio e complicità che ha messo la museruola alla verità" afferma nella lettera mons. Lozano, ribadendo "l'obbligo morale" per quanti abbiano informazioni, di fornire i dati.“Siamo impegnati a continuare a cercare la verità con la certezza che ciò ci rende liberi” afferma mons. José María Arancedo, secondo la nota pervenuta a Fides. Il testo dello spot, che ha per titolo "La fede muove verso la verità", riprende una dichiarazione dei vescovi argentini del novembre 2012. Ci sono ancora circa 400 famiglie che cercano i loro nipoti “regalati” o scomparsi durante il periodo del terrorismo di Stato.
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