In Venezuela,dopo mesi di scontri e 40 morti, si sono aperti i colloqui di pacificazione tra il governo del presidente Maduro e l'opposizione. La Santa Sede è presente per facilitare il dialogo, su richiesta di entrambe le parti. Nell'occasione il nunzio apostolico a Caracas, Aldo Giordano, ha letto un
messaggio del Papa.
"La violenza – afferma Francesco nel suo messaggio - non potrà mai portare pace e benessere ad un Paese, poiché essa genera sempre e solo violenza. Al contrario attraverso il dialogo” si può “riscoprire la base comune e condivisa che conduce a superare il momento attuale di conflitto e di polarizzazione che ferisce così profondamente il Venezuela, per trovare forme di collaborazione”.
Il Papa, come riporta la Radio Vaticana, ringrazia per l’invito rivolto alla Santa Sede a partecipare al processo di dialogo e di pace per il Paese: “A ciascuno di voi – scrive - desidero anzitutto assicurare la mia preghiera, perché l’incontro ed il processo che state intraprendendo portino i frutti desiderati di riconciliazione nazionale e di pace, doni che invochiamo da Dio per tutto il popolo venezuelano”.
Nella consapevolezza “dell’inquietudine e del dolore vissuti da tante persone” e preoccupato per quanto sta accadendo, il Papa rinnova "il suo affetto a tutti i venezuelani, in particolare per le vittime delle violenze e per le loro famiglie”.
“Nel rispetto e nel riconoscimento delle differenze che esistono tra le parti – prosegue Papa Francesco - si favorirà il bene comune. Tutti voi, infatti, condividete l’amore per il vostro paese e per il vostro popolo, come pure per le gravi preoccupazioni legate alla crisi economica, alla violenza e alla criminalità. Tutti avete a cuore il futuro dei vostri figli e il desiderio di pace che contraddistingue i venezuelani. Tutti avete in comune la fede in Dio e la volontà di difendere la dignità della persona umana. Proprio ciò vi accomuna e vi spinge ad intraprendere il dialogo” alla cui base “deve esserci un’autentica cultura dell’incontro, che sia consapevole che l’unità prevale sempre sul conflitto”.
Il Papa invita a non fermarsi “alla congiuntura conflittuale” ma ad aprirsi “vicendevolmente per divenire ed essere autentici operatori di pace. Al cuore di ogni dialogo sincero c’è, anzitutto - afferma - il riconoscimento e il rispetto dell’altro. Soprattutto c’è l’eroismo del perdono e della misericordia, che ci liberano dal risentimento, dall’odio e aprono una strada veramente nuova. Si tratta di una strada lunga e difficile, che richiede pazienza e coraggio, ma è l’unica che può condurre alla pace e alla giustizia. Per il bene di tutto il popolo e per il futuro dei vostri figli – conclude il Papa nella sua lettera – vi chiedo di avere questo coraggio”.