Bimbi migranti si bagnano nel Rio Bravo a Matamoros in Messico / Ansa
Un nuovo tentativo di negare lo Ius soli ai figli di immigrati, la decisione di detenere a tempo indeterminato i bambini che arrivano al confine Usa e la fine delle vaccinazioni ai piccoli immigrati. Donald Trump, il giorno dopo aver promesso misure per rilanciare l’economia, il cui rallentamento potrebbe costargli la rielezione, annuncia una nuova strategia per fermare i disperati che bussano alla frontiera sud degli Stati Uniti. «Stiamo valutando molto seriamente il diritto di cittadinanza per nascita. È francamente ridicolo», ha dichiarato ieri il capo della Casa Bianca.
Lo Ius soli è sancito dal 14esimo emendamento della Costituzione americana e da 230 anni rappresenta una delle fondamenta di una nazione costruita da immigrati. Modificare il diritto di cittadinanza per chi nasce sul suolo americano richiederebbe un lungo iter in Congresso e non è affatto scontato. Ma il presidente Usa, a poco più di un anno dalle elezioni, vuole sottolineare che la sua linea di tolleranza zero nei confronti degli immigrati è destinata ad indurirsi ancora di più nei prossimi mesi. Una proposta avanzata ieri dalla sua Amministrazione, ad esempio, stabilisce che le famiglie con bambini che attraversano illegalmente il confine fra Stati Uniti e Messico potranno essere detenute indefinitamente.
Il governo repubblicano punta ad abolire l’attuale limite di 20 giorni per la detenzione di minori, sancita da 35 anni da una sentenza nota come “accordo Flores”, che il presidente considera un incentivo per l’immigrazione illegale. «Entrare con la famiglia è un biglietto gratis per gli Stati Uniti. Un bambino è il biglietto, il passaporto», ha spiegato il dipartimento per la Sicurezza nazionale illustrando la misura. La norma vigente prevede che la detenzione di minori possa superare i 20 giorni solo se i bimbi sono ospitati in strutture adeguate. Ma, al momento, le due più grandi strutture destinate alle famiglie non hanno i requisiti per ospitare bambini, che vivono in celle fredde, dormendo sul cemento, con accesso limitato a spazi esterni, cure mediche, generi per l’igiene personale, giochi e materiale scolastico.
L’Amministrazione ha proposto di eliminare il termine di 20 giorni per la reclusione delle famiglie senza visto con minori in vigore da 35 anni. In vista un’ondata di ricorsi
Ieri, inoltre, le autorità frontaliere Usa hanno precisato che smetteranno di vaccinare le famiglie di immigrati contro l’influenza. Già sei bambini sono morti in detenzione, la maggior parte al centro di McAllen in Texas, che dispone di 3mila posti ma imprigiona quasi 8mila persone. La Caritas internazionale ha fatto notare più volte come in 10 anni, fino allo scorso settembre, nessun minore abbia mai perso la vita mentre si trovava affidato alle autorità di frontiera americane.
L’Amministrazione Trump prevede di aggirare l’ostacolo di non disporre di centri adeguati per i più piccoli creando un proprio sistema di certificazione delle strutture, in modo da consentire la detenzione in qualsiasi tipo di istituzione, comprese le tendopoli, fino a quando i vari tribunali non si saranno espressi sulle richieste di asilo, sul rilascio provvisorio o sull’eventuale espulsione dei migranti. Per entrare in vigore, la norma dovrà essere approvata da un giudice federale, e per questo i tempi potrebbero essere più lunghi rispetto a quelli sperati dal capo della Casa Bianca, anche perché è probabile un’ondata di azioni legali da parte dei gruppi che sostengono i diritti degli immigrati.