sabato 6 dicembre 2014
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Basta persone fermate, controllate, perquisite o indagate solo per il colore della loro pelle. L'amministrazione Obama è pronta a varare la più importante svolta antirazzista degli ultimi decenni nel campo della sicurezza. Una svolta che si affianca alla già annunciata stretta sulla polizia.Il ministro della giustizia Eric Holder si appresta infatti a presentare, all'inizio della prossima settimana, le nuove regole che bandiscono per la prima volta sul piano nazionale il cosiddetto "racial profiling", la controversa pratica secondo cui i fattori razziali diventano fondamentali nel determinare l'intervento da parte delle forze dell'ordine. Una pratica che da sempre per le associazioni per la difesa dei diritti civili è illegale. E più volte criticata dallo stesso presidente Obama.Il concetto di "profilazione razziale" - rivela il Washington Post - sarà inoltre esteso in modo da evitare che gli agenti dell'Fbi, nell'aprire un'indagine, possano considerare determinanti anche fattori come la religione e la nazionalità di origine. Ci saranno però delle eccezioni, legate sostanzialmente alla lotta al terrorismo e all'emergenza dell'immigrazione clandestina.Come rivela sempre il Washington Post, le nuove regole non varranno per molti agenti e funzionari dipendenti dal Department of Homeland Security, quelli che si occupano dei controlli negli aeroporti o ai confini meridionali degli Stati Uniti. Una decisione questa - scrive il Post - a cui si è arrivati dopo un duro scontro all'interno dell'amministrazione federale, con alcuni massimi dirigenti contrari ad esentare gli uomini della Transportation Security Administration (Tsa) e quelli dello Us Customs and Border Protection.
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