Usa e Cina stanno negoziando un
accordo per il controllo degli armamenti nel cyberspazio,
impegnandosi a non utilizzare per primo armi informatiche. Lo
rivelano al New York Times fonti vicine ai negoziati. I colloqui
si sono accelerati in questi giorni con l'obiettivo di
annunciare un accordo con l'arrivo del presidente cinese Xi
Jinping in visita di Stato a Washington giovedì prossimo.
Anche se l'accordo allo studio mira a neutralizzare attacchi
a centrali elettriche, sistemi bancari, rete di telefonia mobile
e ospedali, non prevede, almeno nella prima versione, specifiche
protezioni contro la maggior parte degli attacchi che la Cina è
stata accusata di condurre contro gli Stati Uniti, tra cui il
diffuso bracconaggio della proprietà intellettuale o il furto di
milioni di dati personali dei dipendenti statali.
Mercoledì scorso il presidente degli Stati Uniti, Barack
Obama, aveva accennato all'accordo quando, durante un incontro
con gli imprenditori, ha detto che il crescente numero di
attacchi informatici "potrebbe essere uno dei temi più
importanti" dadiscutere al vertice con il presidente cinese e
che il suo obiettivo è di vedere "se noi e i cinesi siamo in
grado di avviare un processo di negoziati" che finirebbe "per
vedere la partecipazione di altri Paesi".
Tuttavia, un alto funzionario coinvolto nei negoziati
sostiene con cautela che l'annuncio di Obama e Xi potrebbe non
"contenere un accenno specifico e dettagliato" al divieto di
attaccare infrastrutture considerate critiche. Anzi, ci sarebbe
"un approccio generico" ad un codice di condotta adottato
recentemente da un gruppo di lavoro alle Nazioni Unite. Uno dei
principi fondamentali del documento dell'Onu sul cyberspazio è
che a nessun Stato dovrebbero essere consentite attività "che
danneggino intenzionalmente le infrastrutture critiche o il loro
uso per fornire servizi al pubblico".
L'obiettivo degli americani è di far in modo che i leader
cinesi adottino gli stessi principi nel futuro ed eventuale
accordo bilaterale con Washington. Ma, secondo funzionari che ne
hanno parlato al Nyt, sembra improbabile che qualsiasi tipo di
intesa tra Obama e Xi possa affrontare i problemi più urgenti in
riferimento agli attacchi informatici di origine cinese.
Inoltre, non è chiaro se le nuove regole vieteranno il tipo di
attacco condotto lo scorso anno contro la Sony Pictures
Entertainment, con il danneggiamento del 70 per cento del
sistema informatico e per la quale gli Stati Uniti hanno
accusato la Corea del Nord.
Tuttavia, fa notare il quotidiano, qualsiasi intesa per
limitare gli attacchi in tempo di pace sarebbe comunque un
inizio. "Sarebbe la prima volta che il cyberspazio viene
trattato come un ambiente militare da governare come le armi
nucleari, chimiche e biologiche", spiega Vikram Singh, ex
funzionario del Pentagono e vice presidente per la Sicurezza
internazionale al Center for American Progress.