A fine 2014 il numero di migranti forzati
in Europa ha raggiunto quota 6,7 milioni, rispetto ai 4,4 milioni alla
fine del 2013, in aumento del +51%, secondo l'Alto commissariato delle
Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr) nel suo ultimo rapporto annuale
'Global Trends 2014'. I paesi europei che hanno ricevuto il maggior
numero di domande di asilo sono stati la Germania e la Svezia.
Il conflitto in Ucraina, il numero record di 219.000 attraversamenti
del Mediterraneo e la consistente presenza di rifugiati siriani in
Turchia - che ha portato la Turchia a diventare nel 2014 il principale
paese di accoglienza di rifugiati al mondo, con 1,59 milioni di
rifugiati siriani presenti alla fine dell'anno.Quasi 60 milioni di rifugiati nel mondo. Sono 59,5 milioni i migranti forzati
costretti a fuggire dalle loro case alla fine del 2014 rispetto ai
51,2 milioni di un anno prima e ai 37,5 milioni di dieci anni fa.
L'incremento rispetto al 2013 è stato il più alto mai registrato in un
solo anno. È quanto emerge dal Rapporto annuale dell'Alto
Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Unhcr), Global
Trends, pubblicato oggi.
Nel 2014, ogni giorno 42.500 persone in media sono diventate
rifugiate, richiedenti asilo o sfollati interni, dato che corrisponde
a un aumento di quattro volte in soli quattro anni. In tutto il mondo,
una persona ogni 122 è attualmente un rifugiato, uno sfollato interno
o un richiedente asilo. Se i 59,5 migranti forzati nel mondo
componessero una nazione, sarebbe la ventiquattresima al mondo per
numero di abitanti.
"Siamo di fronte ad un cambio di paradigma, a un incontrollato piano
inclinato in un'epoca in cui la scala delle migrazioni forzate, così
come le necessarie risposte, fanno chiaramente sembrare insignificante
qualsiasi cosa vista prima", ha dichiarato l'Alto Commissario delle
Nazioni Unite per i Rifugiati António Guterres. "È terrificante che da
un lato coloro che fanno scoppiare i conflitti risultano sempre più
impuniti, e dall'altro sembra esserci apparentemente una totale
incapacità da parte della comunità internazionale a lavorare insieme
per fermare le guerre e costruire e mantenere la pace."