Sono trascorsi oltre cinque anni da quando una frustata tellurica improvvisa polverizz� Port-au-Prince, la capitale di Haiti. Almeno 220mila persone morirono nel terremoto. Due milioni si ritrov� senza casa. Di loro, ancora 80mila vivono nelle tendopoli. Il resto ha ricostruito in modo autonomo la propria baracca: il rischio che si sgretoli al primo uragano � alto.
Una tragedia dimenticata quella haitiana. Perch� troppo vasta per poter essere risolta in toto. Fare almeno qualcosa, per�, � possibile. Anzi, � doveroso. Da questa consapevolezza nasce l�idea dei �villaggi�, creati dall�associazione Madian Orizzonti e legata ai camilliani. Piccole comunit�, per una decina di famiglie, in cui i diversi nuclei vivono in una casa modesta ma sicura e hanno un mini appezzamento di terra da coltivare. In cambio, si impegnano a mantenere il villaggio pulito, sicuro e a lavorare. Cio� a non vivere di �messi anpil� (grazie mille, cos� si definiscono coloro che sopravvivono con l�assistenza) bens� ad acquisire dignit� nel guadagnarsi da vivere. Un�utopia? Tutt�altro. Il �Vita Ville� esiste da un anno e funziona bene. Ora Madian Orizzonti vuole replicare con Vilaj Lawaj, il villaggio della gioia, che ospiter� un altro gruppo di famiglie sfollate. Per farcela, per�, ha necessit� del contributo, anche minimo, di tutti. Da qui l�idea dell�sms solidale: fino alla mezzanotte di sabato si pu� donare un euro (o due dal fisso) al numero 45592.