Nelson Mandela è stato sepolto nel cimitero di famiglia, nel villaggio natale di
Qunu, dopo la cerimonia funebre solenne. L'inumazione, mostrata dalle tv, é
stata salutata da un volo della pattuglia acrobatica sudafricana.
La
cerimonia funebre - Il feretro dell'ex presidente del Sudafrica Nelson
Mandela, morto a 95 anni la settimana scorsa, ha fatto il suo ingresso nella
tensostruttura innalzata nei pressi di Qunu, villaggio natale di 'Madiba', per
la cerimonia funebre destinata a concludersi con la sepoltura. La bara,
avvolta nella bandiera sudafricana, è stata accolta nel luogo della cerimonia
dal canto di un coro accompagnato da un'orchestra.
Il coro ha intonato un inno religioso in lingua xhosa, l'etnia a cui Mandela
apparteneva. Ai funerali, che si sono svolti su una terra di proprietà dei Mandela,
hanno assistito 4.500 persone. In prima fila la vedova Graca Macel (vestita di nero e
col tradizionale turbante), i familiari, l'attuale presidente
Jacob Zuma e
dignitari sudafricani e stranieri.Un tributo all'eredità di Nelson Mandela
e un impegno a non tradirla hanno segnato l'elogio funebre del presidente
sudafricano Jacob Zuma che ha suggellato la cerimonia di Qunu, prima dei
riti tradizionali che precederanno l'inumazione. "Il tuo lungo cammino verso la
libertà si è concluso, ma il viaggio continua", ha detto Zuma (contestato
brevemente a inizio discorso) rivolgendosi a Madiba. "Noi dobbiamo far vivere la
tua eredità", ha aggiunto: "il Sudafrica continuerà a crescere, non ti possiamo
deludere". In precedenza Zuma é stato nuovamente fischiato quando ha raggiunto
il leggio per il suo intervento. Zuma era stato fischiato anche alla
commemorazione di Madiba nel Soccer City Stadium di Johannesburg. Poi ha
comunque intonato l'inno con i presenti e ha infine cominciato a parlare accolto
ancora per qualche secondo da un misto di applausi e
contestazioni."Non lo consideravo un amico. Per me era un fratello
maggiore".
Così
Ahmed Kathrada, 84 anni, uno dei vecchi compagni di Nelson
Mandela nella lotta contro l'apartheid e nella detenzione a Robben Island, ha
ricordato commosso Madiba alla cerimonia funebre in corso nel villaggio di Qunu.
Kathrada é stato uno dei tanti ospiti che si é alternato sul palco, sotto la
gigantografia di Mandela, dinanzi alla quale brillavano 95 candele, una per ogni
anno d'eta'. "Quando Walter Sisulu è morto, ho perso un padre. Ora ho perso un fratello
(...). La mia vita sta affrontando un vuoto e non so più a chi rivolgermi", ha
proseguito Kathrada nel suo intervento davanti a 4.500 invitati alla cerimonia.
Con voce spesso rotta dall'emozione, Kathrada ha raccontato anche di come si è
commosso durante una delle ultime visite in ospedale a Madiba. "Ho visto un uomo
impotente e ridotto all'ombra di se stesso e l'inevitabile è accaduto", ha
soggiunto con voce commossa. Durante questa visita, "sono stato sopraffatto
dall'emozione e dalla tristezza, e ho pianto. Ha tenuto la mia mano, è stato
straziante, non ho retto all'emozione". "Automaticamente, la mia mente é tornata
all'immagine dell'uomo grande e forte che ho conosciuto 67 anni fa, il pugile,
il prigioniero che ha gestito con facilità la pala e il piccone, quando noi
altri detenuti non eravamo in grado di farlo". ""Addio mio caro fratello,
mio mentore, mio leader", ha concluso Kathrada, a lungo applaudito. A ricordare
Madiba é stato anche Kenneth Kaunda, l'ex presidente dello Zambia, che ha voluto
sottolineare la grande eredità lasciata da Mandela.