L'Europarlamento ha bocciato con 253 no, 199 sì e 61 astenuti un emendamento presentato da Marco Cappato e da Sophie In't Veld a nome del gruppo liberaldemocratico per "condannare fermamente" le recenti affermazioni in Africa di Benedetto XVI sull'uso del preservativo nella lotta all'Aids.Gli eurodeputati hanno deciso di non includere nel loro rapporto annuale sui diritti umani un paragrafo che osservava come le frasi del pontefice "ostacolino fortemente la lotta contro l'Aids". A nome dei conservatori, il cristiano-democratico tedesco Hartmut Nassauer ha preso la parola al momento del voto per affermare che l'emendamento è "irricevibile", spiegando che non può far parte di un rapporto dedicato alle violazioni dei diritti umani. "Paragona le dichiarazioni del Papa alle più terribili violazioni dei diritti umani" nel mondo, il che costituisce "un'incredibile discriminazione nei confronti del Papa", ha sottolineato Nassauer.I conservatori hanno poi rifiutato un emendamento orale che attenuava la virulenza dell'emendamento incriminato e che avrebbe potuto renderlo più accettabile agli occhi di alcuni eurodeputati.
Anche il Pd si dissocia. Dall'iniziativa si è dissociata anche la delegazione del Pd nel gruppo liberaldemocratico che, in una nota, ha annunciato il suo voto contrario all'emendamento. "Ancora una volta assistiamo infatti al deplorevole tentativo, da entrambe le parti, di strumentalizzare la questione religiosa per meri fini propagandistici ed elettorali. È evidente - si legge nella nota - che la posizione espressa dal Papa su questo tema non c'entra nulla con la situazione dei diritti umani nel mondo nel 2008. Inoltre, non spetta al Parlamento europeo interferire o, peggio, condannare, le convinzioni religiose dei propri cittadini. L'Europa è una democrazia che si fonda sui principi laici di libertà religiosa e di espressione. Principi che devono valere per tutti, anche per il Papa.