Il magnate ucraino vincitore delle elezioni presidenziali, Petro Poroshenko, ha ribadito la volontà di avviare un dialogo con la Russia ma ha avvertito che non negozierà con i "terroristi" filo-russi che vogliono trasformare l'est del Paese "nella Somalia". Ed è subito arrivata la risposta dei ribelli: un contrattacco all'aeroporto internazionale Prokofeev di Donetsk, espugnato con un blitz notturno dalle milizie separatiste. Kiev ha risposto con i caccia e il lancio di paracadutisti sullo scalo, dove è scoppiata una battaglia. Ai filorussi era stato intimato di andarsene entro le 10 di lunedì mattina (le 12 in Italia) ma l'ultimatum non è stato rispettato. Secondo quanto riporta la stampa sul posto, una colonna di fumo si è alzata da uno dei terminal dello scalo. L'agenzia Interfax riferisce che si sono sentite esplosioni e la tv indipendente russa Dozhd sostiene che tutti i giornalisti sono stati fatti allontanare dalla zona. Intanto il sito Censor.net ha riferito che la torre di controllo dell'aeroporto - non troppo lontana dalla piste, nel villaggio di Vesyoloye - è stata evacuata. Una fonte dello scalo aeroportuale ha affermato che al momento le autorità ucraine non hanno il controllo dello spazio aereo per voli passeggeri e che solo velivoli militari possono sorvolare l'area. Nel cielo campeggia una densa nuvola di fumo nero.Sempre a Donetsk, tre elicotteri ucraini avrebbero attaccato una fabbrica di macchinari, la Tochmash. Lo riferiscono responsabili dell'autoproclamata Repubblica popolare di Donetsk citati dall'agenzia Itar-Tass. Testimoni oculari riferiscono inoltre del movimento di uomini armati a circa un chilometro dell'aeroporto, nella zona della stazione centrale.