Mentre la Ue discute della possibilità di inasprire le sanzioni alla Russia per la crisi ucraina, a Kiev è crisi politica. La coalizione di governo di spacca e le elezioni si avvicinano. Crisi in parte pilotata, anche dal presidente Petro Poroshenko, per tentare di dare una spallata alle forze più aperte rispetto alle rivndicazioni dei russofoni, quindi più disponibili nei confronti di Mosca.
Così il premier, Arseni Yatsenyuk, si è dimesso, aprendo la strada a elezioni anticipate. "Annuncio le mie dimissioni collegate alla dissoluzione della coalizione parlamentare e al blocco delle iniziative di governo", ha affermato Yatsenyuk.
Era stato il presidente della Rada, Oleksandr Turchynov, ad annunciare la
fine della maggioranza parlamentare "Scelta Europea" a causa della
fuoriuscita di diversi partiti tra cui la formazione filo-europeista
del campione di boxe, Vitali Klitschko, e il partito dell'ex premier
Yulia Timoshenko.
Da parte sua, il presidente Petro Poroshenko ha
sottolineato in un comunicato che "tutti i sondaggi dell'opinione
pubblica, così come il contatto diretto con la gente, mostra che la
popolazione vuole un completo revisione di quelli al potere".