lunedì 10 marzo 2014
A una settimana dal referendum per il ritorno in Russia della Crimea Putin scende in trincea. Occupato un ospedale. Il premier di Kiev da Obama.
La grazia dell'impossibile Pierangelo Sequeri
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Crimea, la Russia parte al contrattacco sul fronte diplomatico dopo le pressioni occidentali. Mosca ha "preparato delle proposte" per "riportare la situazione in Crimea nel quadro del diritto internazionale tenendo conto degli interessi di tutti gli ucraini, senza eccezione". Lo ha annunciato il ministro degli esteri russo Serghiei Lavrov. Le proposte degli Stati Uniti, ha continuato Lavrov "non vanno bene perché citano un presunto conflitto tra Mosca e Kiev". 

 

I partner europei hanno proposto in una serie di colloqui bilaterali "che la Russia e gli Usa lavorino insieme direttamente per cercare approcci accettabili a tutti", ha aggiunto Lavrov parlando con il presidente Vladimir Putin a Sochi, come riferiscono le agenzie russe. Nuova riunione del Consiglio di sicurezza Onu Il Consiglio di Sicurezza dell'Onu si riunisce di nuovo sull'Ucraina alle 15.00 ora di New York (le 20.00 in Italia). Lo comunica il Palazzo di Vetro. Anche questa volta le consultazioni si terranno a porte chiuse. La riunione è stata chiesta dall'Ucraina, e il rappresentante permanente di Kiev alle Nazioni Unite parteciperà alle consultazioni. Secondo quanto riferiscono fonti diplomatiche interne al Palazzo di Vetro, la settimana sarà "molto tesa" in previsione del referendum di domenica in Crimea sulla possibile annessione alla Russia. Occupato il principale ospedale militare ucraino in Crimea Una trentina di uomini armati filorussi ha fatto irruzione nel principale ospedale militare della Crimea, a Simferopoli, e l'ha occupato. La notizia, riportata da alcuni media locali, è stata confermata dal ministero della Difesa ucraino.  Secondo il ministero, dopo il blitzgli uomini armati hanno costretto il comando dell'ospedale ad abbandonare l'edificio e hanno riunito il personale medico in una sala conferenze "per comunicazioni con la presunta nuova amministrazione dell'istituto". Nell'ospedale militare - fanno sapere sempre da Kiev - sono ricoverati 20 pazienti in gravi condizioni e uno è in terapia intensiva.E a Sebastopoli il russo diventa lingua ufficialeIl russo diventa la lingua ufficiale a Sebastopoli, città della Crimea dove è ospitata la flotta di Mosca: lo hanno deciso le autorità locali, con una risoluzione firmata dal governatore, Dmitry Belik. "In conformità con le norme di legge internazionali, tenuto conto che la lingua russa è la principale per la maggior parte della popolazione della città, l'amministrazione di Sebastopoli ha deciso di usarla come lingua ufficiale in tutti i documenti in circolazione", si legge nella risoluzione. Fino a oggi, i documenti ufficiali di Sebastopoli erano in ucraino.Una settimana al referendum Un referendum sarebbe illegale, illegittimo e non riconosciuto". Lo ha dichiarato oggi ilpremier britannico David Cameron intervenendo alla Camera dei Comuni sulla situazione in Ucraina e sul referendum per l'annessione della Crimea a Mosca previsto per il 16 marzo. "Non solo - ha aggiunto il premier - avrebbe tutte le caratteristiche di una farsa". Ma  Putin continua a restare in trincea non solo continuando ad occupare militarmente la penisola ma anche difendendo la "legittimità" delle nuove autorità locali e della consultazione referendaria. E a Sebastopoli il russo è già diventato lingua ufficiale. A deciderlo sono state le autorità locali. Più o meno allo stesso momento, la Casa Bianca annuncia che il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, riceverà mercoledì a Washington il premier ucraino Arseni Iatseniuk, per tentare di trovare una soluzione pacifica alla crisi nel rispetto dell'integrità dell'Ucraina, e con il sostegno economico della comunità internazionale.    Putin ribadisce la linea russaPutin ha ribadito la sua linea nelle telefonate alla cancelliera tedesca Angela Merkel e al premier britannico David Cameron, entrambi fermi su posizioni diametralmente opposte. Ma, secondo Londra, il presidente russo ha assicurato allo stesso Cameron di "voler trovare una soluzione diplomatica alla crisi", promettendo di parlare al suo ministro degli esteri Serghiei Lavrov del gruppo di contatto sollecitato dalle cancellerie occidentali. Putin "ha riconosciuto che é nell'interesse di tutti noi avere un'Ucraina stabile", ha sottolineato Downing Street. Intanto però blinda la Crimea ipotecando la sua annessione a Mosca, per dettare le condizioni dell'eventuale mediazione: la linea rossa del Cremlino, secondo molti analisti, è la permanenza della flotta russa del Mar Nero a Sebastopoli, la sicurezza e la tutela (compresa quella linguistica) della minoranza russa, anche tramite una maggiore autonomia locale, e il mantenimento della neutralità di Kiev, ossia la non adesione alla Nato. Garanzie difficili da ottenere in questa situazione di inasprita conflittualità internazionale e divisioni interne, con in più l'incognita delle presidenziali del 25 maggio dove tutti i candidati favoriti hanno il dente avvelenato con la Russia. Piazza Maidan, manifestazioni antirusse  Lo si è visto anche oggi, in un Maidan ostile tornato ad affollarsi, dove il premier Iatseniuk ha ammonito Putin che Kiev "non cederà un centimetro" della sua terra alla Russia. E ha promesso, in base al memorandum di Budapest del 1994, la protezione della Gran Bretagna e degli Usa, dove mercoledì sarà ricevuto da Obama per "discutere su come trovare una soluzione pacifica che rispetti la sovranità e l'integrità territoriale dell'Ucraina" e "del sostegno che la comunità internazionale può fornire all'Ucraina per affrontare le sfide economiche", come ha spiegato il portavoce della Casa Bianca Jay Carney. Al Maidan ha preso la parola anche un commosso Mikhail Khodorkovski: la grazia ricevuta a fine anno dal suo nemico Putin dopo 10 anni di carcere non gli ha impedito di criticare duramente il potere russo e la sua propaganda nella vicenda ucraina, scaldando la folla con slogan come "Russia, vattene". "Battetevi e trionferete. Dio vi aiuti", ha concluso, pronunciando in ucraino una famosa frase del poeta di casa Taras Shevcenko, simbolo della lotta di indipendenza ucraina contro l'impero russo e di cui oggi il Paese festeggiava i 200 anni della nascita radunandosi intorno ai suoi monumenti, a partire da quello di Kiev.Ma anche i filorussi alzano la voce La divisione del Paese sta anche in questi simboli: i filo russi, infatti, continuano a manifestare sotto i monumenti di Lenin. E se il Maidan ha osservato un minuto di silenzio per le vittime della repressione poliziesca, a Donetsk, nell'est russofono, 10 mila attivisti filo Mosca hanno reso omaggio agli agenti rimasti uccisi nella protesta, impedendo anche un comizio del candidato presidenziale Vitali Klitschko. A Lugansk, altra grande città dell'est ucraino, i filo russi hanno invece occupato la sede dell'amministrazione regionale e chiesto le dimissioni del governatore. In Crimea, infine, i primi scontri tra opposte fazioni: a Sebastopoli un centinaio di uomini armati di fruste e manganelli ha attaccato il servizio d'ordine che proteggeva un raduno di filo Kiev, accusandolo di appartenere a "Settore destro", il movimento paramilitare accusato da Mosca di posizione neo-naziste. Intanto Kiev accelera sulla firma della parte politica dell'accordo di associazione con Bruxelles, che potrebbe avvenire il 17 o il 21 marzo, secondo quanto annunciato via twitter dal ministero degli Esteri ucraino.

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