venerdì 9 maggio 2014
Rasmussen: «Tenga fede agli impegni internazionali». Il Presidente assiste alla parata della Vittoria a Mosca
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«Fai un passo indietro dal baratro e tieni fede ai tuoi impegni internazionali», così il segretario generale della Nato Anders Fogh Rasmussen rivolgendosi al presidente russo Vladimir Putin, nel suo intervento all'università di Tallin, in Estonia. Dal cantop suo Putin era alla Parata militare, a Mosca, per celebrare i 69 anni dalla vittoria nella Seconda Guerra mondiale. Non è in Crimea, come alcune fonti avevano suggerito. Circa 11.000 soldati sfilano sulla piazza Rossa, che il Primo maggio scorso aveva visto, per l prima volta dal 1991, il ritorno della sfilata dei lavoratori. Le due manifestazioni arrivano in un momento teso nei rapporti tra la Russia e gli Stati Uniti, che alle esibizioni muscolari di Putin ha risposto anche con le esercitazioni militari nel Baltico con quei paesi -Estonia, Lettonia e Lituania- che temono un eventuale predominio dell'ex superpotenza sulla scena politica e militare. Il capo del Cremlino assiste ala sfilata e per ora sembra aver seguito il velato suggerimento del cancelliere tedesco Angela Merkel, che, secondo la Bbc, aveva fatto sapere di ritenere un "peccato" se il presidente russo avesse "sfruttato" le commemorazioni odierne per una visita in Crimea, la regione ucraina annessa alla Russia. Intanto il presidente e il premier ucraini, Oleksandr Turcinov e Arseni Iatseniuk, hanno annunciato da Kiev  "una tavola rotonda di unità nazionale" con tutte le forze politiche di tutte le regioni. Dal dialogo sembrano però esclusi gli insorti armati filorussi, visto che è aperto a "coloro che non si sono sporcati le mani di sangue".Putin ha salutato il Giorno della Vittoria come un "simbolo del trionfo della Russia". "Sarà sempre cara a noi questa verità sacra e mai sbiadita"- ha aggiunto, " e non permetteremo mai che quegli eroi vengano traditi e dimenticati, insieme a tutti quelli che a spese della propria vita hanno difeso la pace sul nostro pianeta". "Il 9 maggio", ha continuato prima di sollecitare un "hurrah" da parte dei presenti, "resterà la nostra più grande festa, il giorno del trionfo, dell'orgoglio nazionale, del ricordo e della memoria eterna. Questa è la festa dei nostri eroi vittoriosi, e sentiamo con forza cosa ciò significhi per la nostra Madrepatria e quanto sia importante quando si tratta di difendere i nostri interessi". Russia e Stati Uniti continuano a cercare una soluzione alla crisi ucraina. Ieri, ha riferito la diplomazia di Mosca, c'è stata una telefonata tra John Kerry e Serghei Lavrov, nel corso della quale il ministro degli Esteri russo e quello americano hanno tentato di definire "i passi congiunti da prendere insieme all'Unione europea e all'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa". Lavrov ha ribadito che le operazioni militari di Kiev nel sudest della repubblica ex sovietica vanno fermate e tolti gli assedi alle città in mano agli insorti, ma resta il 'nò dei separatisti alla richiesta russa di un rinvio del referendum per la secessione previsto per la prossima domenica.
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