lunedì 14 luglio 2014
Mosca smentisce la possibilità di attacchi mirati, dopo l'uccisione domenica di un russo durante l'operazione “antiterrorismo” di Kiev.
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Non accenna ad allentarsi la tensione in Ucraina, dove un aereo da trasporto militare impegnato nei combattimenti a Est è stato abbattuto dai ribelli. Lo conferma la stessa presidenza ucraina, che punta il dito contro Mosca. Il cargo An-26, accusa Kiev, "verosimilmente" è stato colpito da tiri provenienti dal territorio russo. In precedenza l'abbattimento, avvenuto nella regione di Lugansk, era stato rivendicato dai separatisti. Dopo che il velivolo è stato colpito, i ribelli dicono di aver visto tre paracaduti in cielo. I filorussi sostengono di aver abbattuto anche un caccia Su-25, ma non ci sono riscontri. Le notizie di possibili "attacchi mirati" da parte di Mosca, apparse lunedì sulla stampa russa, sono state bollate come "assurdità" dal portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov. Secondo alcune fonti di stampa, Mosca valuterebbe l'ipotesi di attacchi chirurgici contro l'Ucraina, dopo che domenica alcuni colpi di artiglieria hanno ucciso una persona e ferito altre due in territorio russo. Il portavoce ha aggiunto che "la Russia non prende in considerazione la possibilità di attaccare l'Ucraina". Attraverso un comunicato del ministero degli Esteri, Mosca ha quindi invitato gli osservatori dell'Osce ai checkpoint di Donetsk e di Gukovo, sul confine russo-ucraino, "senza attendere il cessate il fuoco" e come "dimostrazione di buona volontà".Intanto l'esercito governativo stringe l'assedio su Lugansk, dove è riuscito a sbloccare l'aeroporto allontanando dai dintorni i separatisti filorussi. I combattimenti si intensificano anche intorno a Donetsk. E cresce il numero dei civili in fuga dalle zone di guerra: sono oltre 40mila. Oltre 30mila hanno già chiesto lo status di rifugiato o l'asilo politico in Russia, secondo il servizio federale per l'immigrazione, che denuncia numeri da "crisi umanitaria".E la Nato denuncia il "rafforzamento" della presenza di truppe russe al confine con l'Ucraina, definendola un "passo indietro nel processo di allentamento" della tensione. "Dalla metà di giugno - fa sapere un funzionario dell'Alleanza Atlantica - abbiamo le prove dell'arrivo graduale di migliaia di soldati russi vicino al confine con l'Ucraina".Secondo la Nato, vi sono ancora al momento "tra i 10.000 e 12.000 soldati russi in quell'area", dopo che erano stati 40.000 al culmine della loro missione a maggio. "Il numero è sceso sotto 1.000 a metà giugno, ma da allora i russi hanno nuovamente aumentato la loro presenza lungo il confine". "Questo - conclude la stessa fonte - non è un passo nella giusta direzione".
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