Il partito Giustizia e Sviluppo, l'Akp del presidente Recep Tayyip Erdogan, trionfa alle elezioni in Turchia, conquistando circa il 49,1% dei voti (secondo gli ultimi dati del sito web del giornale turco Hurriyet) e la maggioranza assoluta, che consente la formazione di un governo monocolore con almeno 312 seggi in Parlamento su 550, anche se non potrà modificare direttamente la Costituzione.Erdogan: «Scelta di unità e stabilità». Erdogan, che non vuole rinunciare all'introduzione del sistema presidenziale, ha già detto che gli elettori turchi hanno scelto per "l'unità e l'integrità", dimostrando di "preferire l'azione e lo sviluppo alle dispute". Durante una dichiarazione pubblica, ha detto che "la volontà nazionale si è manifestata in favore della stabilità", facendo appello all'unità: "Cerchiamo di essere uno solo, di essere fratelli e che tutta la Turchia sia unita". Erdogan ha poi invitato il mondo intero a rispettare il risultato elettorale turco.Davutoglu: «Un trionfo». Per il premier Ahmet Davutoglu, leader dell'Akp, è stato il "giorno del trionfo" dopo le elezioni dello scorso giugno alle quali il partito non era riuscito a ottenere la maggioranza assoluta per la prima volta dal 2002. Demirtas (filocurdi): elezioni non corrette. Il principale partito di opposizione, il Chp, ha ottenuto circa il 25,7% dei voti, il nazionalista Mhp ha conquistato il 12,1% delle preferenze. Per Selahattin Demirtas, leader del partito filo-curdo Hdp che ha superato di poco la soglia del 10%, queste "non sono state elezioni corrette" perché la forza politica non ha potuto fare campagna elettorale come avrebbe voluto poiché ha dovuto "salvare la gente dai massacri".
L'Akp del presidente conquista la maggioranza assoluta dei seggi e potrà governare da solo. Il leader del partito filocurdo: elezioni non corrette, noi dovevamo salvare la gente dai massacri.
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