venerdì 28 ottobre 2011
​Nella Turchia sconvolta dal terremoto c’è ancora spazio per la forza e la speranza. Il bilancio del sisma di domenica scorsa aumenta inesorabilmente, i morti sono diventati 570 e i feriti hanno superato i 2.550. 
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Nella Turchia sconvolta dal terremoto c’è ancora spazio per la forza e la speranza. Il bilancio del sisma di domenica scorsa aumenta inesorabilmente, i morti sono diventati 570 e i feriti hanno passato i 2.550  Ma i soccorritori della Mezzaluna riescono ancora a strappare vite umane alla morte (187 finora i salvati). Per esempio un ragazzo di 25 anni estratto vivo dalle macerie nella provincia di Van dopo cento ore o Muhammet, 19 anni, tirato fuori questa notte dopo 91ore. Come Mahir, un bambino di 8 mesi sopravvissuto al sisma perché al momento della scossa si era nascosto in un armadio con la mamma o Azra, la neonata di due settimane che è stata trovata viva dopo 47 ore. Portata all’ospedale per i bambini di Ankara e curata da un’equipe di esperti è diventata per tutti il simbolo della rinascita in questa tragedia. Le loro storie infondono coraggio alla gente di Van, che sta già lottando con temperature molto rigide e che paga in prima persona i ritardi nella fornitura di soccorsi ammessi anche dal premier Recep Tayyip Erdogan. Gli aiuti internazionali hanno iniziato ad arrivare, in testa quelli di Israele, ma altre nazioni, fra cui l’Italia, hanno detto di essere pronte a dare il proprio contributo. Il ministero degli Esteri turco ha fatto sapere di avere bisogno soprattutto di prefabbricati e container per ospitare gli sfollati. Anche il popolo della Mezzaluna si sta organizzando in sottoscrizioni che hanno già superato i 25 milioni di euro.Intanto la Turchia ieri è tornata a trattenere il fiato e la terra ha ripreso a tremare, per fortuna senza conseguenze. Ad Hakkari, nell’estremo est del Paese, vicino al confine con il Nord Iraq nella regione curda al centro delle rappresaglie dell’esercito turco contro il Pkk. Una scossa del grado 5,4 della scala Richter ha mosso la terra poco dopo le 11 ora turca, 10 italiane. La gente è scesa in strada in preda al panico, le scuole di sono svuotate nel giro di pochi muniti, ma per fortuna c’è stata solo tanta paura.
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