Intanto ieri a seguito di una telefonata tra il presidente Usa Barack Obama e quello turco Recep Tayyip Erdogan la Turchia ha accettato di concedere agli aerei della coalizione guidata dagli Usa, che bombardano i jihadisti in Siria, l'uso della base Nato di Incirlik, con quella che fonti Usa definiscono un'importante svolta nella campagna anti-Is. Per molto tempo Washington aveva chiesto di poter usare la base, a 400 chilometri dalla capitale dell'Is in Siria, Raqqa, per i suoi raid, ma finora Ankara aveva temporeggiato. Lunedì un attentatore kamikaze si è fatto saltare in aria in un raduno di militanti filocurdi, che lavoravano alla ricostruzione della città curdo-siriana di Kobane, a Suruc, a pochi chiolometri da Kobane, in territorioturco. L'attentatore che ha ucciso 32 persone ferendone un centinaio, era il ventenne Seyh Abdurrahman Alagöz, cittadino turco che secondo fonti di polizia era stato addestrato in Siria dall'Is.
"La Repubblca turca è pronta a prendere tutte l misure necessarieper difendere la sicurezza nazionale", ha ribadito l'ufficio del premier Ahmet Davutoglu. Stamani le autorità hanno lanciato anche un raid di polizia senza precedenti contro in simpatizzanti dell'Is all'interno del Paese, prendendo di mira anche i ribelli curdi del Pkk, che martedì hanno ucciso due polizotti per vendicare la strage di Suruc. Gli arresti di jihadisti e ribelli curdi sono stati in tutto 251 in tredici province. Una militante di estrema sinistra è stata uccisa in una sparatoria con lapolizia a Istanbul.Le azioni di oggi sono i "primi passi" nel combattere l'Is e continueranno. Lo ha detto il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, che ha aggiunto che i "gruppi di terroristi" devono abbassare le armi o affrontare le conseguenze, alludendo probabilmente agli arresti che hanno riguardato oltre ai jihadisti anche militanti del Pkk.